venerdì 31 gennaio 2014

Alla scoperta di GooglePlus: Cinzia Di Martino spiega come e perché usare il miglior amico del tuo personal brand





Cinzia Di Martino secondo me è una delle massime esperte italiane di GooglePlus, un mondo che mi è sconosciuto e che mi incute timore e reverenza. Come capire meglio che cosa sia, come si usi e soprattutto come serva questo media che è social ma è di più, che è network ma anche no, e anche casa editrice e televisione, se non chiedendo a chi lo sa usare benissimo.
Ecco che cosa ci racconta Cinzia, che ovviamente è un assaggio di quello che si può trovare nel suo blog, seguire su Twitter, su Facebook, su Linkedin, su Pinterest oltre che, era ovvio, su GooglePlus stesso.


1.     Come definiresti in… un tweet G+?
GooglePlus è il migliore amico del tuo (Personal) Brand.

2.     Che cosa ha di diverso G+ dagli altri social media?
Beh la differenza basilare sta proprio nel fatto che GooglePlus è davvero dedito alla socialità, nel senso più ampio del termine. Ad oggi infatti non si parla di adv, post sponsorizzati, coupon e simili, e non è neanche possibile una vera e propria schedulazione dei post (o meglio l’unico strumento che rende possibile la schedulazione, necessita comunque di una presenza reale). E’ la piattaforma che spinge alla condivisione utile, all’educazione, alla conoscenza, al dialogo e il tutto rigorosamente in tempo reale.

3.     Come si può facilitare l’interazione in G+?
Le regole dell’interazione sono un po’ diverse rispetto agli altri social (almeno per il momento): su GooglePlus le interazioni nascono spontanee perché non ci sono obblighi di “autorizzazioni” o richieste di amicizia: si interagisce in modo più diretto e meno controllato, sulla base di interesse comuni. Secondo me gli utenti di GooglePlus si sentono più liberi di mostrare la loro personalità e condividere i loro pensieri.

4.     In quale modo G+ può aiutare le PMI a aumentare la loro reputazione in rete?
Le PMI possono usare GooglePlus per essere utili! Questa è secondo me la chiave di lettura da utilizzare. Sei un produttore locale di biscotti tipici? Dare l’occasione di provare a realizzare in casa i biscotti, non diminuirà il numero dei tuoi clienti, ma trasformerà il loro modo di guardarti nel mondo: tu sarai quello che ha insegnato i “trucchi del mestiere”, perché la conoscenza è un bene da condividere per non rischiare di perderla.
E il discorso vale anche più in generale per studi tecnici, abbigliamento, avvocati.. tutti hanno conoscenze specifiche che possono tornare utili a qualcun’altro. E sentirsi utile è davvero una splendida sensazione.

5.     In che modo gli strumenti compresi in G+ (tipo hangouts) possono aiutare le PMI a fare attività di web marketing?
Mmm se per hangout intendiamo in generale il video(marketing) penso che per le PMI sia un’ottima occasione per mostrare al pubblico “come-fare-cosa” e contemporaneamente il risultato finale (quindi le proprie capacità personali).
Se invece parliamo di hangout in diretta, li vedo più utili per interviste, consulenze o corsi veri e propri con possibilità di interazioni in tempo reale.
L’utilizzo migliore dipende dal tipo di #PMI e dagli interessi del pubblico: un HairStylist potrebbe sfruttare dei video per mostrare come creare determinate acconciature, una FashionAgency potrebbe invece creare dei corsi di taglio/cucito creativo online.

6.     Da chi è popolato il mondo di G+? che tipologia di utenti lo utilizza?
Al momento su GooglePlus si trovano molti “addetti ai lavori” in vari campi, ma visto il boom a breve penso che ci troveremo un po’ tutti. Spero che questo non cambi l’approccio al modo di vivere questo nuovo canale, capace davvero di dare grandi soddisfazioni personali.

7.     Da quel poco che conosco G+ mi appare come un mondo molto… locale, difficile entrare in contatto con navigatori di altre nazioni: dove sbaglio?
Beh GooglePlus non è un’agenzia di incontri, ma uno strumento utile per cercare chi condivide le tue stesse passioni, i tuoi stessi interessi: ti suggerirei di fare una ricerca delle parole chiavi che identificano le tue passioni (anche in altre lingue) e sfruttare la potenza degli hashtag!

8.     Quali sono i tuoi tre consigli per usare intelligentemente G+?
- Condividere conoscenza propria
- Condividere conoscenza altrui
- Parlare “come si mangia”

9.     Oltre che grazie ai tuoi articoli, dove trovare post o video per imparare a usare G+ bene?
Sono dell’idea che non c’è un modo giusto e uno sbagliato di usare GooglePlus, penso piuttosto che le tante funzionalità e il diverso approccio alla socializzazione tendono a farci sentire “meno capaci”. Anche io sono ancora in fase di studio e devo dire che smanettare e sbagliare siano le strade migliori da percorrere, fermo restando che esistono tante Community dedicate a GooglePlus e ai GooglePlusTips che possono mostrarci ogni giorno cose nuove: grazie allo studio e alla condivisione di altre persone!

10.  Quali sono gli errori che chi si affaccia ad una attività di web marketing non deve commettere secondo te: in generale e nell’uso di G+?
In tutta sincerità, io GooglePlus lo vedo come strumento ideale per mostrare le tue capacità e le tue conoscenze (sia che tu sia un Brand o un Personal Brand), meno adatto ad attività di web marketing per come siamo abituati a pensarlo grazie agli altri social.
Dicevo prima, su GooglePlus non esistono post sponsorizzati né possibilità di adv o uso di coupon. E per questa assenza trovo una sola interpretazione plausibile: su GooglePlus non si va per vendere o fare affari, ma per condividere.


11.  In che modo integrare G+ agli altri strumenti social come Twitter, Linkedin, Facebook, Slideshare, Youtube e così via?
L’integrazione con YouTube è già esistente e decisamente importante.
Tra gli altri canali social, l’unico che vedo accoppiato spesso a GooglePlus è Pinterest: entrambi partono dalla stessa mission, cioè farti incontrare chi ha le tue stesse passioni.
Su Facebook le dinamiche sono diverse: si parlava di avvicinarti alle persone che hanno fatto e fanno parte della tua vita, anche se nel tempo è diventato tutt’altro, come ben sappiamo.
Twitter è l’alter ego di GooglePlus, nel senso che se sei efficace in 140 caratteri non hai bisogno del centomila messi a disposizione da GooglePlus! Ma sono pur sempre sfruttabili per comunicazioni diverse e rapporti sociali diversi (Twitter al momento è il migliore canale di Customer Care, GooglePlus è più un canale per le FAQs - volendo dare un’idea di utilizzo).

sabato 25 gennaio 2014

Elena Mazzali: i consigli di una giovane esperta sull'utilizzo concreto del webmarketing per PMI e oltre







Elena Mazzali, autrice del blog Generatore di efficienza, attenta osservatrice del mondo social e sociale, domatrice di immagini, è la protagonista di questa intervista. Per scoprire di più su di lei vi lascio al suo sito ufficiale su about.me dove si descrive con lucida sobrietà. 
Ho approfittato della sua competenza per trovare spunti di riflessione sul mondo dei media per la PMI. Iniziando a capire di più dalla sua stessa strategia.

1.     Qual è l’obiettivo che ti sei posta con il tuo blog?
L’obiettivo che caratterizza la rete: quello di sharing o meglio quello di condividere esperienze professionali, strumenti ecc insomma la conoscenza sotto ogni sua forma viste con gli occhi di una piccola surfer. Devo ammettere però che avere un blog non è semplice perchè richiede costanza e continuo aggiornamento… elementi che in questo 2014 arriveranno con il nuovo piano editoriale! :-)

2.     Quali sono i settori nei quali sei più impegna?
È difficile fare una netta separazione. Si insomma fare una cosa alla volta mi è troppo difficile :-) ma giustamente ti rispondo marketing - comunicazione e webmarketing. Ritrovo spesso un ritorno alle origini e nel mentre mi tuffo nel digitale.

3.     Quali sono i trend che prevedi nel (web) marketing per il 2014?
Cerco di risponderti in modo esaustivo. Per quanto riguarda il marketing più tradizionale (off-line per intenderci) sostengo che ci sarà un approccio sempre più orientato alla crossmedialità ovvero un rimando dall’off-line all’online e viceversa. Continuerà poi l’interesse per le professioni dedicate al web, penso che nel 2014 sarà maggiore, visto il periodo e le opportunità offerte. Per il web marketing invece vi saranno maggiori esplorazioni di strumenti, di un loro uso strategico, sbocciati sopratutto nel 2013. E non dimentichiamoci dei continui cambiamenti (esempio Facebook e la SERP di Google) sui quali bisogna rimanere aggiornati.

4.     Perché una PMI dovrebbe investire nel web marketing?
Ti rispondo con una frase di John Wanamaker, storico fondatore di Oak Hall, che sosteneva “Metà dei soldi che spendo in pubblicità è sprecata: il guaio è che non so quale metà”. Ecco con questa citazione non voglio dire che tutto ciò che è sempre esistito prima del web marketing sia da buttare (o una fregatura) ma desidero sottolineare che è possibile definire una strategia, implementarla, monitorarla e modificarla in modo differente. Esempio con google analityc sappiamo subito se il percorso del nostro sito è compreso dagli utenti oppure se siamo andati oltre i 3 passi e quindi ci salutano.

5.     Si parla molto di turismo: che cosa si può fare in rete?
Il turismo è uno di quei settori che nel 2013 ha visto il boom di interesse, sia come formazione sia come attività di web marketing. Il 2014 poi si prevede essere l’anno di Google Plus. Ecco non mi farei scappare le opportunità che offre ai ristoratori e albergatori. La funzione Google Local permette di posizionarsi nella serp e quindi presenziare al primo posto. Ho visto i risultati con il mio profilo personale, nel giro di due settimane, di conseguenza sono portata a pensare che può dare tanto alle aziende che devono capirlo. Senza tralasciare altri tool come blog, SEO e SEA, newsletter, attività promozionali via web, instagram e primo fra tutti un buon sito web meglio se responsivo: ormai molti utenti accedono con tablet e smartphone.

6.     E la moda? In che modo può beneficiare di una attività social?
Come il turismo, anche il settore della moda diffonde il proprio brand grazie alle attività social. Andiamo sul pratico.. ad esempio con Facebook si possono realizzare i contest a tema in cui fan condividono foto in tema e la giuria proclama il vincitore con un premio tutto speciale. Altro esempio sono le fashionblogger presenti negli outlet, alle inaugurazioni, alle sfilate e capaci di riportare tutto sul proprio spazio digitale.

7.     Ci descrivi in un tweet, per uno, gli strumenti social che ami di più e perché?
per Twitter: Perchè aprire un profilo #twitter?? cinguetta in poco spazio ma è #efficace! ;-) http://goo.gl/SEzv9K

per G+: non lasciarti scappare la #community più #cool del 2014: dai retta a #BigG e vivi real on #web http://goo.gl/wkzVR1

per Facebook: è un gran chiaccherone ma permette di relazionarmi con i miei #collaboratori.. insomma nessuno è perfetto! ;-) #facebook

per il blog: il mio spazio in cui raccogliere #appunti di #viaggio in questo strano mondo :-) #blog #blogger http://goo.gl/aUTioe


8.     Dovendo dare un consiglio, che associazione faresti tra strumenti web e settori di aziende? Ad esempio: quale per il turismo, quale per il fashion, quale per il food e così via?
Per il food utilizzerei Pinterest nel rispetto del PIO; 
per il settore musicale mi rivolgerei a Facebook, Youtube e Instagram perché trasmettono maggiormente il sentiment del “live”; 
per il turismo mi sento di consigliare l’uso di app dedicate assieme a blog, Foursquare e Youtube oppure Vimeo a seconda dell’ immagine da comunicare. Infine il fashion ritroverebbe un buono spazio su Facebook, Pinterest e Youtube soprattuto per i retroscena di una sfilata, della nuova collezione oppure diffondere le pubblicità - film.
Tutto senza dimenticarsi di un piano strategico ben definito con obiettivi, budget e KPI.

9.     Quali sono i blog o gli autori ai quali ti ispiri e che secondo te andrebbero seguiti sempre?
- 4writing: webriting e social media
- web house: dove il web è di casa
- Giorgio Taverniti: per la formazione
- Riccardo Esposito, Rudy Bandiera e Skande le tendenze social
e molti altri… perdonatemi ma la lista è veramente più lunga, per questo vi invito a seguire i miei tweet @GdE_Elena

10. Tre consigli x tre categorie:
a.     Le PMI:interessarsi di più alla materia, almeno per avere informazioni per decidere
b.     i web marketer: fare personal branding sulla propria personalità e continuare con l’aggiornamento, così da mandar fuori mercato chi usa la nostra professionalità in modo improrio

c.      i giovani alla ricerca del lavoro: cercare esperienze e formazione continua… alla fine l’impegno paga!

lunedì 20 gennaio 2014

La giornata del web marketer: quella che vorresti affidare al nipote smanettone




Ma quanto è dura la vita del consulente, del responsabile dell’attività di web marketing e brand reputation aziendale? 

Giusto perché tutti si sia allineati, ecco come dovrebbe essere la giornata ideale del markettaro alternativo, dell’irRETito, dello smanettatore. Insomma di quello che secondo la vulgata delle aziende svolge quelle attività che potrebbe benissimo fare mio nipote di 14 anni che sta tutto il giorno su Facebook…. 

Dunque ricapitoliamo: mettiamo un attimo da parte ciò che dovresti fare per la tua salute che, come spiegava un simpatico post che girava sui social network e altrove qualche giorno fa, ti portava via un 27-28 ore al giorno in attività varie come camminare, lavarsi i denti, mangiare poco ma con frequenza elevata e così via, e concentriamoci su ciò che si deve fare per restare in cima alla lista dei consulenti o aziende più ricercati del mercato, grazie ad una sapiente attività di web marketing.

Primo: restare aggiornato.
Il che vuol dire leggerti almeno quindici blog al giorno, in diverse lingue. Perché vuoi perderti Hubspot o Mashable o SocialMediaExaminer (non vi copio i link per pietà) o quelli di Seth Godin, Massimo Benedetti, Stefania Boleso, Dario Vignali, Veronica Gentili, Futura Pagano, ascoltare la radio di Beatrice Nolli, le lezioni di Luca Vanin e di Insegnalo etc etc etc? Non si può.
Poi sempre nel tema restare aggiornato si passa dai blog alle pagine Facebook, ai gruppi, come il Camaleonte, dove ogni giorno trovi in media 5-6 post ai quali non si può dire di no insieme con 4-5 video da vedere assolutamente.
E vuoi non trovare la segnalazione ad un white paper? O a un e-book gratuito da scaricare? O uno slide share da 47 slide? 
Facciamo due conti: una quindicina di post da leggere con attenzione a circa 5 minuti l’uno fa 75 minuti, poi ci sono i video che totalizzano 30 minuti. Le presentazioni? Altri 20.
Ah dimenticavo: c’è Issuu e le sue riviste, ovviamente Scoop che ti manda quelle 6-7 mail al giorno con segnalazioni che ti interessano. E poi se sei furbo hai attivato Feedly, Flipboard, Pulse, Zite, Newsify così puoi leggere sull’iPad anche mentre sei… ecco, lì.
Vogliamo dimenticarci dei portali di notizie... tradizionali? Quotidiani, periodici, università. E poi c'è TED, vogliamo dimenticarci di TED e dei suoi fenomelai video? Vabbé durano circa 20 minuti l'uno, ma mentre fai colazione, pranzo  e cena un 2-3 riesci avederteli. Sempre che tu viva da eremita senza contatti umani.
E ho già perso il conto del tempo.

Secondo: ascoltare e rispondere.
Vai sulla tua pagina Facebook e rispondi agli interventi dei lettori. Che se poi come web marketer gestisci anche pagine di clienti devi ripetere l’operazione anche per loro.
Poi vuoi non dedicare del tempo ai gruppi Linkedin? Se sei una persona seria sei iscritto ad almeno una ventina di gruppi e ne segui con costanza la metà. Vai, leggi tutte le discussioni, intervieni con saggezza, liki qualche intervento, così per farti apprezzare e sostenere.
Poi vai sui G+ e fai la medesima cosa.
E vogliamo trascurare Twitter? Mettiti in ascolto della timeline: se -come capita a me- hai quasi 8000 follower questa scorre che sembra una vecchia pellicola super8 nel proiettore. E blocchi al volo quella decina di tweet che meritano. Perché hai imparato ad usare Tweetdeck e Hootsuite così puoi gestire più account contemporaneamente e selezione gli argomenti che ti interessano, almeno 10, dei quali leggere i tweet più importanti e interagire.
Già che ci sei passi da Instagram, Pinterest e Flickr per vedere di che cosa si parla e se qualcuno ha pinnato o commentato le tue foto e ovviamente rispondere per mantenere viva l’interazione.

Terzo: promuovere
Fino ad ora sei stato passivo, mica va bene. Scrivi quei 3-4 articoli per il blog, pubblica una manciata di post sui social, torna sui gruppi di Linkedin per attivare discussioni, in inglese è ovvio, e poi metti mano al white paper settimanale.
Ah, ovvio: è il momento di registrare il video per YouTube che poi rilancerai su tutti i social e farne il montaggio: con iMovie che ci vuole? Una manciata di minuti!
Interagisci su Facebook, così gli amici possono dirti che stai sempre a cazzeggiare sui social e ti prendono in giro come stessi tutto il giorno al bar a perdere tempo, poi lancia e programma 7-8 tweet e retwitta quelli che ti piacciono di più.
E adesso? È ora di imparare.

Quarto: imparare.
Vuoi sapere tutto sui social? Ma va! Impossibile. Ma non hai già letto prima? No! Non basta, devi mettere in pratica. Quindi trascorri un po’ di tempo su G+ per capirne i meccanismi, torni su Facebook per studiare le nuove regole che nella tua notte MastroZuck ha cambiato, cerchi di migliorare il tuo modo di usare Issuu studiando come realizzare una rivista, e poi ci sono quei nuovi programmi che, semigratuitamente, ti permettono di produrre video-animazioni o audio.
Ti ricordi proprio ora che dovevi passare da Soundcloud e Spreaker per ascoltare i podcast degli autori preferiti e magari registrarne uno. E non dimenticare Happier o i nuovi ambiti professionali: H2biz, il portale dove si baratta lavoro o quello dove puoi mettere in gioco le tue velleità di segnalatore. E 20lines ovvio, per scrivere testi e farti conoscere. E Pinterest? Ah già... scatta foto da mettere in circolazione e grazie a Pinterestitaly impara sempre di più su questa nuova perla della rete.

Quinto: pianificare.
Prima di chiudere è ora di pianificare. Studi Google Analytics per mettere a punto il tuo sito. Ah già il TUO sito! Vuoi non muoverlo almeno una volta alla settimana?
Poi vai a studiarti le analitiche di Facebook, Twitter, G+, YouTube, Vimeo e finisci su Klout anche se non te ne importa un fico secco ma oramai sei così stordito che va bene anche quello.

Bene, ora che sono passate circa 47 ore nella tua giornata, sei pronto per le 27 ore da dedicare al benessere.

Sai come la lascerei volentieri a tuo nipote di 14 anni questa roba qui?


E non so che cosa mi sono perso… mi date una mano a elencare ciò che ho trascurato?

martedì 14 gennaio 2014

Matteo Bianx e chi deve stare in rete oggi: il come e il perché in 10 risposte




Matteo Bianx alias Matteo Bianconi è uno dei guru della rete.
Della sua vita non si sa nulla se non che cura un interessantissimo blog, che sta dalle parti di Bologna e che è una delle persone che ha più da insegnarci sull'uso della rete.
Vediamo che cosa sono riuscito a farmi confidare con 10 domande secche

1.      Pragmatiko è il nome del tuo blog: che cosa vuoi dirci fin dal titolo?
La verità? Nulla. Si tratta di un blog che gestisco per una società di marketing e comunicazione di Bologna, Pragmatika. I soci fondatori volevano aprire un blog che facesse capo all’azienda e tanti anni fa dissi “Datemi carta bianca e ci penso io”. Lo considero come un piccolo figlio. Ha quasi quattro anni. E ha pure bisogno di una bella rinfrescata nella grafica che spero ci sia a breve.

2.Ti occupi molto di temi sociali, ma visti sempre con un taglio molto collegato alla comunicazione. perché?
Forse per la mia natura accademica e professionale: provengo da una laurea in sociologia, con specialistica in marketing e comunicazione. Dietro ogni fenomeno – che sia online oppure offline – ci sono le logiche della società e quindi degli individui. Amo indagarle, capirle e, nel mio campo, utilizzarle.

3. Intertwine: l’ho scoperto leggendo il tuo articolo del 5 dicembre scorso, che cosa è e perché lo trovi interessante?
Si tratta di un progetto tutto italiano che dovrebbe “capitalizzare” la creatività, fornendo soddisfazione a tutti i protagonisti della filiera. Spero vivamente che abbia un buon seguito, è un’ottima idea.

4. Come fai a scoprire queste nicchie così speciali in rete, qual è il tuo trucco?
Per quanto riguarda Intertwine, è stato facilissimo: mi hanno spedito il comunicato stampa! Scherzi a parte, in rete viaggiano sempre tantissime informazioni (pure troppe) e ogni utente diventa una sorta di snodo fondamentale che può amplificare o meno il messaggio. Le mie fonti sono spesso le persone, sebbene loro non se ne accorgano nemmeno. Ciò non significa che rubo le notizie, eh, prima che si intenda male: a volte basta un tweet per spingerti ad approfondire un tema. La cosa fondamentale è utilizzare gli strumenti che abbiamo online, citare le fonti ed essere dotati di una certa curiosità: tutto il resto è esperienza.

5. Che cosa vuol dire comunicare in rete oggi?
Comunicare in rete non significa esprimersi, ma esporsi. Per ogni tweet, post o articolo che puoi pubblicare c’è sempre qualcuno che ti farà le pulci. Inutile prendersela, bisogna essere forti nelle proprie convinzioni, verificare sempre quanto detto, essere responsabili ed umili. E cosa fondamentale da sapere: Internet non dimentica.

6. Ci descrivi in un tweet i social media come li vedi tu?
Strumenti formidabili di comunicazione, ma anche armi di distrazione di massa. [Credo di aver citato la Guzzanti con la seconda parte, eh]

7.  Perché un’azienda dovrebbe usare la rete?
Essere online non è più una scelta trascurabile. Solo in Italia sei famiglie su dieci si connettono ogni giorno a Internet, spulciando siti e social network. E gli italiani iscritti a Facebook sono oltre 24 milioni. Non sono numeri da sottovalutare, ormai. Però c’è da dire che un’azienda deve saper comunicare online, altrimenti rischia solo di fare una brutta figura. Di qui l’esigenza di affidarsi sempre a professionisti preparati e non al cugino dell’amico che ti tiene una fan page per 50 euro al mese.

8. Chi oggi ha più bisogno di avere una presenza in rete?
Sicuramente le aziende B2C, sebbene anche qualcuna B2B sembra avere capito come utilizzare al meglio i canali della Rete. Per quanto riguarda i giovani: i cacciatori di teste e il personale HR utilizza sempre di più la ricerca online tra Google e LinkedIn, quindi consiglierei a tutti di avere un occhio di riguardo verso se stessi e cosa circola sul proprio conto.

9. Food, fashion, fantasia: come può la creatività italiana sfruttare la rete per arrivare all’estero? Può farlo? Ha senso secondo te?
Assolutamente sì, però bisogna farlo con intelligenza. Se me lo chiedessero, io proporrei prima una bella indagine qualitativa del mercato e poi un corretto posizionamento strategico. E infine lavorare, lavorare fino all’esaurimento. LOL

10.  Sociale, solidarietà, social media: si può realmente? come?

Sono tantissimi i casi, non ultimo quello della campagna #ioesisto, che a me è piaciuta molto. Passiamo molto più tempo online che fuori casa, quindi penso sia giusto approfittare degli strumenti e dei social per aumentare la visibilità di problematiche sociali importanti. A volte basta anche solo un ReTweet per mettere in comunicazione mondi distantissimi.

sabato 11 gennaio 2014

4 amici al bar: imparare insieme il valore della rete e del fare rete insieme.



Eravamo quattro amici al bar. In realtà eravamo in sei (chi? Scopritelo saltando in fondo al pezzo) in pizzeria (un posto eccellente, consiglio: sotto trovate i dati) ma sembravamo in trentasei.
E se ne parlo è perché la vendita, il marketing, la rete c’entrano.

Eccome.

Sei consulenti, e potenziali concorrenti, alcuni free-lance, altri con strutture grandi alle spalle, altri appena lanciati.

Va beh una chiacchierata allora? Sì ma con spunti da condividere. Utilissimi. Leggere per credere.

Primo: il networking serve. Se è costruito su due pilastri: la fiducia e la stima.
Che queste sei persone ne avevano: reciproca e solida. E anche con altri si intende, ma non si possono sempre fare i grupponi, le convènscion... meglio pochi alla volta e tutti attenti.

Perché se c'è fiducia e stima, come spiega Patrick Lencioni, allora puoi metterti a nudo, non hai paura a chiedere, a mostrare gli errori, a farti spiegare. Non fingi se non hai capito. Non millanti. E gli altri ti possono aiutare.

Impari. Giorno per giorno.

Secondo: serve perché da idea nasce idea, da progetto nasce progetto: magari in comune, altrimenti come suggerimento, come spunto.
Parlo di un potenziale cliente che vorrebbe tanto esportare, ma da solo non ce la fa, cerca sinergie. E salta fuori che due dei commensali sì hanno qualcuno che potrebbe fare al caso, che potrebbe essere interessato.
Non hai paura quando ti fidi: è allora che si fa rete.

Poi si parla di social, è inevitabile: ognuno ha i suoi gusti e le sue competenze.
Ma di finisce per parlare di Facebook. E qui ho capito le vere potenzialità. La cifra si direbbe oggi.

Che quando parli di Facebook trovi sempre quello che ti guarda storto, che ti prende per un bambinone, o per un pedofilo, o un fedifrago. Comunque uno che cazzeggia, c’ha tempo da buttare via, se non peggio. 

Spiegagli tu che il faccialibro è anche uno strumento di lavoro!

Invece adesso ho trovato la chiave: Facebook è come un bar. Passi, trovi qualche amico, qualcuno arriva dopo. Sei stanco e hai voglia di rilassarti? Chiacchieri del più e del meno, di sport, politica, cronaca, ti sbraghi un po’, ti siedi al tavolo. Poi d’improvviso arriva il momento serio, si parla di temi non negoziabili, di valori veri. Oppure di lavoro. E hai proprio voglia di raccontare che cosa ti è successo, che cosa hai scoperto: invece di condividere un film, un negozio, un ristorante –anzi no, oltre a…- condividi un articolo, un video, una idea. Ti confidi, cerchi spunti. Ne regali. dal bar ci siamo spostati sui campi da golf americani dove nascono più affari che a Wall Street! 

Se sei te stesso, senza falsità, senza eccessi, con coraggio, con i metterci la faccia, con il metterti in gioco, stai costruendo la tua brand reputation. Stai mostrandoti per quello che sei come persona e come professionista. E c’è chi apprezza.

Anche perché oggi, quello che cercano i clienti, è gente di cui fidarsi, capace d aiutarli a trovare soluzioni che permettano loro di superare ostacoli e raggiungere risultati. Che poi sono sempre gli stessi. Anzi lo stesso: fare più profitti. E tu rispondi alla domanda “qual è il tuo obiettivo  solo se stimi e ti fidi di chi te la fa. Uno che è capace di sedersi al bar con teorici potenziali clienti per mettere sul tavolo le idee e imparare con serenità e amicizia.
E secondo voi? Che cosa avete imparato dalla vostra esperienza sui social che volete condividere?

I sei amici al bar, no non c’era il Padula né il Rudulf né il Gaina, nessun malnat, ma tutte persone di grande spessore e qualità: ladies first e in ordine alfabetico
Stefania Boleso,  Raffaella Pierpaoli che merita doppia citazione perché… lo scoprirete clicando sopra tutti i link!,  Chiara Pugni che si sposa a fine maggio, poi Massimo Macs Benedetti, Alessandro Donadio e peu mi…. in una pizzeria che merita la vosta attenzione: UnoPiù zona Accursio.

Tutta bella gente, brava e piena di entusiasmo. Ve li consiglio!

giovedì 9 gennaio 2014

6 strade per migliorare con efficacia la propria comunicazione: l'eredità del 2013 per il tesoro del 2014







Forse eravate in vacanza e ve li siete persi. Ecco l'occasione per ripartire senza lasciare nulla alle spalle.

In questi giorni abbiamo parlato di come accrescere la propria efficienza nella comunicazione in rete. In particolare ecco i temi trattati riassunti in un tweet e un link

#Qualità: come ridare valore ad un concetto squalificato dall’abuso e della banalità. 6 modi per non sbagliare

#Webcomunicare: come evitare i 5 più grandi errori nella presentazione della tua azienda in rete. Per non prendersi una manita dai possibili clienti!

#Contenuti: per non parlare a vuoto e attirare l’attenzione di chi naviga in rete, ecco qui i consigli giusti.

#Propositi2014 e vuoi iniziare l’anno senza fare i propositi per avere più successo nella tua attività? Questo è un buon inizio, credi a me.

Il #tesoro del 2013: i post più letti del blog. Ci sarà una ragione per cui quasi in 10.000 sono passati di qui! Portati il loro valore nel 2014.

I #migliori della rete: 10 esperti che vale la pena avere a portata di click per imparare ogni giorno qualche cosa di nuovo.

Tempo di lettura per questi 6 post: meno di 3 minuti l’uno. Durata dell’effetto: tutto il 2014. Mi sembra che il ritorno sull’investimento valga la pena….


Che cosa ti è piaciuto di più? Lasciami il tuo parere.  È in arrivo una sopresa tra tutti coloro che commenteranno QUESTO post.

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