Due articoli importanti, anzi quattro, sulla forza del web, della reputazione e del marketing
La targa .it rilancia la Lombardia
Abbiamo acceso una vetrina online e il fatturato è cresciuto dell'80 per cento
La resa dei prodotti stranieri al nome italiano: italians do it better!
La reputazione si costruisce on linedi Giulia Cimparelli
Arrivare ai clienti senza fatica? Non è un sogno! Consigli da tutto il mondo per spianare la tua strada al successo. Getting in front of clients eager to meet us? Not a dream! Clues and cues from around the world to find the easiest way. From Paolo Pugni
sabato 20 ottobre 2012
venerdì 19 ottobre 2012
Passaparola: vale la pena ascoltare che cosa ha da dirci Marco Ferrarini
Reputazione e vendita. O reputazione e cinema. Vendere la propria professionalità vuol dire affermarsi anche come sceneggiatore.
Lascio volentieri la parola a Marco Ferrarini augurandogli che questo blog possa essere per lui un trampolino di lancio verso un successo planetario
Chi non conosce gli Oblivion e Maccio Capatonda? Chi non ha mai visto un video di Willwoosh, NonApriteQuestoTubo e Cicciasan, che insieme ad altri seguitissimi tubers italiani stanno per mostrare al mondo la seconda stagione di Freaks!? Stiamo parlando di prodotti audiovisivi inediti: non più televisione, pur succhiandone tempi e proposta; non ancora cinema, pur omaggiandone i contenuti. La prolifica nicchia delle webseries, vera e propria El Dorado per via delle modalità alternative e parallele di distribuzione e produzione no-budget, si propone come alternativa plausibile ad uno scenario cinema-televisivo spesso privo di mordente. Le idee sono brillanti, il lavoro gratuito ed entusiasta. E allora chissenefrega se la continuità luministica non è sempre rispettata (d’altronde non lo è nemmeno in molta ficiton Rai-set). Ed ecco allora che il web si riempie di storie fidelizzanti, come Lost in Google che indaga le conseguenze della ricerca su Google di Google, o FLEP 2, dove uno stagista parla con la propria fotocopiatrice. Molti i festival che aprono sezioni dedicate: il RomaFictionFest ha presentato Youtuber$, ambientato nel metanarrativo mondo dei giovani che cercando di emergere attraverso YouTube e FableGirls, che racconta la vita extra-storia delle protagoniste dei fratelli Grimm, mentre al Napoli Film festival è stato presentato Legends che prefigura eventi epici legati alla profezia Maya. Nella vetrina del Mantova film fest è stata presentata invece Ingresso ridotto che mi vede coinvolto come sceneggiatore: un action di cinque puntate da 5’ firmato con sei amici della Scuola di Cinema che stiamo spingendo affinché diventi oggetto di discussione all’interno del master in New television and cross media dell'università IULM (che l’11 propone un incontro con il cast di Freaks!).
Da giovedì 18 ottobre, sul canale youtube.com/user/sulPezzo1
mercoledì 17 ottobre 2012
Sport, turismo e marketing: una opzione per andare oltre
Guest post di Andrea Annunziata esperto di marketing e sport: ossia come le sponsorizzazioni sportive possono rendere realmente. Qui trovate il suo blog.
Lo sport ha bisogno di due componenti:
1) gli eventi
2) i luoghi e le attrezzature per poterlo praticare.
Il punto 1) è una questione di volontà politica che al momento latita (vedasi le Olimpiadi a Roma per il 2020: la candidatura è stata ritirata), per il punto 2) la volontà è certamente più locale con la creazione di percorsi ciclabili per cicloturisti e agevolazioni per la creazione di imprese di turismo sportivo. Golf, vela, maratona, ciclismo e altri sport, creano occasione di pratica sul territorio davvero importanti e regioni come Trentino ed Emilia Romagna vivono molto di questo!
Il turismo poi, è una leva a mio avviso fondamentale per il neo-risorgimento economico e sociale dell'Italia.
Il turismo è sostanzialmente di due tipi
a) relax assoluto
b) culturale e di ricerca.
Il turista a) vuole servizi migliori a prezzo conveniente, il turista b) vuole conoscere il Paese e la sua cultura che è fatta di opere d'arte, cibo e tradizioni.
L'Italia è un Paese che pensa in modo antiquato. Lo diciamo
tutti, ma poi spesso molti si adeguano al pensare comune.
Qualche giorno fa il Presidente Napolitano è andato alla
Technogym sottolineando i caratteri di eccellenza dell'azienda. Tutto vero, ma
l'eccezionalità sta anche nel fatto di essere azienda che investe nello sport e
per tale motivo non sente i contraccolpi della crisi. Su questo non si è
riflettuto.
I politici e gli Italiani in generale, non comprendono che
potrebbero avere di più per posti di lavoro e ricchezza PIL se decidessero come
Paese di fare davvero una svolta su tematiche quali lo sport ed il turismo. Il
primo mondo, così lo si chiamava a scuola, è un insieme di Paesi che perdono in
produzione vera e propria per diventare esportatrici di servizi intangibili,
l'intrattenimento nel tempo libero è proprio questo.
L'Italia ha già tutto per poterlo fare ma non lo fa.
L'Italia ha già tutto per poterlo fare ma non lo fa.
Lo sport ha bisogno di due componenti:
1) gli eventi
2) i luoghi e le attrezzature per poterlo praticare.
Il punto 1) è una questione di volontà politica che al momento latita (vedasi le Olimpiadi a Roma per il 2020: la candidatura è stata ritirata), per il punto 2) la volontà è certamente più locale con la creazione di percorsi ciclabili per cicloturisti e agevolazioni per la creazione di imprese di turismo sportivo. Golf, vela, maratona, ciclismo e altri sport, creano occasione di pratica sul territorio davvero importanti e regioni come Trentino ed Emilia Romagna vivono molto di questo!
Il turismo poi, è una leva a mio avviso fondamentale per il neo-risorgimento economico e sociale dell'Italia.
Il turismo è sostanzialmente di due tipi
a) relax assoluto
b) culturale e di ricerca.
Il turista a) vuole servizi migliori a prezzo conveniente, il turista b) vuole conoscere il Paese e la sua cultura che è fatta di opere d'arte, cibo e tradizioni.
L'Italia in questo può fare di più, migliorando su vari
fronti assai semplici ma fondamentali.
In Francia ogni rudere insignificante o luogo turisticamente
attraente ha segnaletiche enormi, in Italia a malapena si trovano le segnaletiche
per i monumenti di maggiore rilevanza. Possiamo fare meglio.
In Spagna esistono i Paradores, hotel di proprietà del
ministero del turismo i cui prezzi sono competitivi, in tal modo lo Stato
incentiva il turismo e ha dei ritorni economici capaci di finanziare anche il
restauro dei beni culturali. In Italia siamo pieni di castelli e altri luoghi
storici di minore importanza che con una ristrutturazione giudiziosa possono
diventare ameni luoghi di turismo, occasione di impiego e entrata non gravante
sul cittadino, capaci di soddisfare sia il turista a) che quello b).
L'innovazione è attorno a noi, la soluzione è abbastanza
visibile, ma pensiamo vecchio.
Mi riferisco anche al problema che sconvolge la Sardegna con
le aziende che chiudono e gli operai che protestano. Perchè non pensare di
creare qualcosa di nuovo al posto della produzione tradizionale di materie
prime?
In Sardegna esiste una cultura ed una tradizione
assolutamente differente rispetto al resto dell'Italia che però non viene
proposta al turista.
Penso ad esperienze come “Tierra Mitica” nei pressi di
Valencia dove è stato creato un luna park tematico, perchè non crearlo sui
valori della cultura sarda? Le montagne russe con i carrellini delle miniere,
ristoranti tipici, dipendenti vestiti con i costumi tradizionali e altre
attrazioni legate al territorio in cui riassumere gli operai di queste aziende
e magari costruendo questi luna park proprio laddove oggi falliscono aziende
vecchio tipo.
Sono assolutamente convinto che questa sia la via per la ripresa,
lo sport ed il turismo in Italia stanno superando la crisi meglio di altri
settori. Ripartiamo da qui con idea nuove, non pensando più in modo antiquato.
lunedì 15 ottobre 2012
Oltre il passaparola: un sito e tante idee
Vendita referenziata significa passaparola. Scoprire che esiste un sito che vuole andare oltre il passaparola è quindi intrigante e curioso.
Vale la pena saperne di più.
Ecco che cosa ci ha risposto Davide, uno degli ideatori del sito Oltre il passaparola.
Vale la pena saperne di più.
Ecco che cosa ci ha risposto Davide, uno degli ideatori del sito Oltre il passaparola.
Da dove nasce l'idea di un sito per favorire il
passaparola?
Ah, bella la tua domanda! Sono tre concetti nati in
tempi diversi:
● l'idea
● il
sito
● il
passaparola.
L'idea è nata tanto tempo fa, ho sempre
desiderato uno strumento che mi permettesse di scegliere tra: un imbianchino o
l'altro, tra una palestra e l'altra, tra un commercialista e un altro.
Solitamente si ricorre al classico passaparola fra amici
o parenti. A volte però non basta, quando ti trasferisci di zona o di città è
difficile che tu possa ricorrere alle tue conoscenze strette e quindi ti
rivolgi ai colleghi o ai vicini di casa.
Spesso questo tipo di ricerca non porta a risultati
entusiasmanti, speri di trovare il professionista più adatto alle tue esigenze
e come si dice: "la speranza è l'ultima a morire", ma poi muore anche
lei.
In breve, dopo lunghe ricerche trovi una persona (o un
servizio) solitamente nella media.
Da questa premessa è nata l'idea di un sito
web che non trattasse solamente ristoranti, alberghi o shopping ma che si
occupasse di altre professioni, quelle che sono più delicate quelle per cui
prima di aprire il portafoglio bisogna chiedere il permesso alla moglie,
altrimenti sono dolori.
Infine arriviamo al "passaparola" o
meglio a Oltre il Passaparola.
Le persone che entrano sul nostro sito per inserire con un click delle
semplicissime recensioni, hanno uno spiccato interesse per il merito e la
meritocrazia, vogliono aiutare gli altri e consigliare coloro "che se lo
meritano".
A tutti interessa il dentista che cura il dente malato,
non siamo alla ricerca di quello che ti estrae il dente sano, il nostro scopo è
quello di conoscere qualcuno di valido. Da qui la volontà di andare "Oltre"
il passaparola delle nostre conoscenze dirette e quindi di farci aiutare da
tantissime persone che credono nel merito e vogliono esprimere la propria
opinione. E' proprio il caso di tornare al classico: l'unione fa la forza!
Come è strutturato il sito e come funziona?
Il sito ha due aspetti: l'inserimento e la ricerca.
Facciamo un esempio:
● Ti
sei trovato bene con un architetto che ti ha ristrutturato casa? Lo inserisci.
● Hai
bisogno di un architetto in zona? Lo cerchi.
Molto semplice.
Per dare un'opinione, l'utente, sceglie fra quattro tipi
di icone che sono simili a quelle del meteo: soleggiato, variabile, nuvoloso,
piovoso ed è facile intuire il loro significato.
Ci piace evidenziare l'aspetto del "ti sei trovato
bene". Noi vorremmo che Oltre il Passaparola fosse uno strumento di virtù,
un sito cioè in cui le persone trovano i professionisti, le attività, i servizi
che hanno lasciato qualcosa di buono ai clienti, i quali li hanno segnalati.
E' per questo che durante la ricerca verranno mostrati
solo quei risultati che hanno ottenuto la recensione di "soleggiato"
o di "variabile". In questo modo, chi cerca, scoverà soltato quei
servizi "che meritano" di essere trovati.
A chi è rivolto?
A tutti quelli che cercano e non trovano la persona
adatta (occhio, non è un sito di incontri matrimoniali :-) e a tutti quelli che
credono nel merito e quindi vogliono premiare quei servizi con cui si sono
trovati bene. Noi crediamo che si possa partire dal basso e creando un insieme
di persone consigliate dagli utenti di Oltre il Passaparola
Perché un sito e non l'amico al bar? che vantaggio
ho ad affidarmi al vostro portale?
L'amico, ma anche il parente, il collega di lavoro sono sicuramente
utili.
Il nostro sito si rivolge a coloro che non hanno
punti di riferimento: ad esempio hanno appena traslocato di città, non
hanno ancora molte conoscenze, si trovano un po' spaesati nella nuova zona, ma
hanno bisogno di un imbianchio, o di un elettricista per l'impianto di casa,
oppure non sanno dove si trova una ferramenta fornita nè un bravo traslocatore.
Un altro esempio classico: sei in vacanza, hai mal di
denti e ti viene un faccione così (facciamo le corna), naturalmente non sei
un'esperto della zona, cerchi su internet un dentista del luogo e trovi un
elenco anonimo di nomi.
Su Oltre il Passaparola non abbiamo elenchi sterminati,
ma solo quelli che sono stati raccomandati dalle persone, più persone
raccomandano un professionista e più è probabile che sia valido.
Nella vostra esperienza perché il passaparola
conta così tanto?
C'è una ricerca Nielsen che risponde a questa domanda
mostrando un dato quasi sconosciuto ma molto importante: "Il 76% dei consumatori social cerca opinioni e informazioni inserite da altri utenti online". Il passaparola dell'amico al bar
viene potenziato andando proprio Oltre il Passaparola
Come costruirsi una reputazione nell' "era
del web"
Dirò una cosa che va abbastanza controcorrente (e che
espliciterò sul nostro blog prossimamente) : in questo periodo in cui è estremamente facile farsi vedere, è
però diffcilissimo essere visto :-)
Mi spiego meglio, una volta per pubblicare un libro
dovevi avere l'idea, scrivere (e scrivere tanto), trovare chi pubblica, sapere
che la distribuzione ti restituisce i libri che non vende, e infine avere una
minima percentuale sul venduto.
Oggi è sufficiente andare su Lulu e in un
paio di click puoi pubblicare facilmente il tuo bel romanzo. Eppure non è detto
assolutamente che tu riesca a venderlo.
Ciò che voglio dire è che non ci sono più le difficoltà
di una volta, purtroppo ce ne sono altre.
Che connessioni esistono tra il vostro sito e i
social network?
Abbiamo una pagina Facebook e un account Twitter che aggiorniamo con le novità di Oltre il Passaparola e che utilizziamo per
chiacchierare con chi vuole parlare di merito e di lavoro.
Inoltre per chi ama le immagini abbiamo anche un account
Instagram e qui potrete trovare tutte le nostre foto. Quest'ultimo indirizzo è per i fan di Otto,
chi non lo conoscesse, Otto è il nostro miglior programmatore d'altronde ha ben 8 zampe (non
diteci che programmiamo con i piedi però :-)
Quali sono gli errori da non commettere nel
costruirsi una reputazione, on & off line, solida e seria?
Direi che l'importante è essere coerenti, studiare e
riprendersi dagli sbagli. Non si nasce "imparati", gli sbagli sono
una fase verso il miglioramento, non bisogna scoraggiarsi, si deve studiare per
analizzare gli errori e agire di conseguenza e continuare a provare.
Naturalmente detto così sembra facile, nella realtà è molto più complicato: il
diavolo si insinua nei dettagli :-)
Che cosa consigliate a chi ha non ha mai pensato a
curare la propria reputazione in modo organizzato?
Mi ricollego alla domanda precedente: non ci sono
scorciatoie. Noi stiamo tentando tante strade, l'essenziale è trasmettere a chi
ti ascolta un messaggio in modo semplice ma consistente.
Il nostro messaggio è quello di: dare voce alla
gente, la quale premia i servizi ed i professionisti che se lo meritano, in
questo modo, partendo dal basso si può costruire del valore per tutti.
Ogni strada o canale che proviamo deve essere misurata.
Le misure possono essere anche semplici: ad es. supponiamo che il nostro canale
sia un blog, allora misuriamo il:
● tempo speso a scrivere un articolo sul
blog
● i visitatori dell'articolo
● e quanti si sottoscrivono dopo la
pubblicazione dell'articolo
Naturalmente dopo un articolo vedremo ben poco, ma la
costanza sommata alle misurazioni mostrerà infine un trend positivo.
Un libro che mi ha aiutato molto e che è tuttora fonte
di ispirazione si intitola Good to Great in cui l'autore con il suo team di
ricercatori ha studiato per 5 anni alcune società di successo ed ha fatto una
sintesi di dinamiche virtuose.
Il concetto di fare dei tentativi in modo costante è
bene espresso dal capitolo The Flywheel, immaginate un grosso ingranaggio che
inizialmente si muove a rilento, spinto da noi. Sforzo dopo sforzo e ad un
certo punto inizia a girare più velocemente.
Un progetto, qualsiasi tipo di progetto, è una grossa
avventura che ha tante sorprese e soddisfazioni, la soddisfazione più bella è
quella di poter creare qualcosa da zero tentando di migliorare un po' la vita
intorno a noi. Se anche voi avete questa speranza fatelo, ne sarete felici!
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