L'Italia è un Paese che pensa in modo antiquato. Lo diciamo
tutti, ma poi spesso molti si adeguano al pensare comune.
Qualche giorno fa il Presidente Napolitano è andato alla
Technogym sottolineando i caratteri di eccellenza dell'azienda. Tutto vero, ma
l'eccezionalità sta anche nel fatto di essere azienda che investe nello sport e
per tale motivo non sente i contraccolpi della crisi. Su questo non si è
riflettuto.
I politici e gli Italiani in generale, non comprendono che
potrebbero avere di più per posti di lavoro e ricchezza PIL se decidessero come
Paese di fare davvero una svolta su tematiche quali lo sport ed il turismo. Il
primo mondo, così lo si chiamava a scuola, è un insieme di Paesi che perdono in
produzione vera e propria per diventare esportatrici di servizi intangibili,
l'intrattenimento nel tempo libero è proprio questo.
L'Italia ha già tutto per poterlo fare ma non lo fa.
L'Italia ha già tutto per poterlo fare ma non lo fa.
Lo sport ha bisogno di due componenti:
1) gli eventi
2) i luoghi e le attrezzature per poterlo praticare.
Il punto 1) è una questione di volontà politica che al momento latita (vedasi le Olimpiadi a Roma per il 2020: la candidatura è stata ritirata), per il punto 2) la volontà è certamente più locale con la creazione di percorsi ciclabili per cicloturisti e agevolazioni per la creazione di imprese di turismo sportivo. Golf, vela, maratona, ciclismo e altri sport, creano occasione di pratica sul territorio davvero importanti e regioni come Trentino ed Emilia Romagna vivono molto di questo!
Il turismo poi, è una leva a mio avviso fondamentale per il neo-risorgimento economico e sociale dell'Italia.
Il turismo è sostanzialmente di due tipi
a) relax assoluto
b) culturale e di ricerca.
Il turista a) vuole servizi migliori a prezzo conveniente, il turista b) vuole conoscere il Paese e la sua cultura che è fatta di opere d'arte, cibo e tradizioni.
L'Italia in questo può fare di più, migliorando su vari
fronti assai semplici ma fondamentali.
In Francia ogni rudere insignificante o luogo turisticamente
attraente ha segnaletiche enormi, in Italia a malapena si trovano le segnaletiche
per i monumenti di maggiore rilevanza. Possiamo fare meglio.
In Spagna esistono i Paradores, hotel di proprietà del
ministero del turismo i cui prezzi sono competitivi, in tal modo lo Stato
incentiva il turismo e ha dei ritorni economici capaci di finanziare anche il
restauro dei beni culturali. In Italia siamo pieni di castelli e altri luoghi
storici di minore importanza che con una ristrutturazione giudiziosa possono
diventare ameni luoghi di turismo, occasione di impiego e entrata non gravante
sul cittadino, capaci di soddisfare sia il turista a) che quello b).
L'innovazione è attorno a noi, la soluzione è abbastanza
visibile, ma pensiamo vecchio.
Mi riferisco anche al problema che sconvolge la Sardegna con
le aziende che chiudono e gli operai che protestano. Perchè non pensare di
creare qualcosa di nuovo al posto della produzione tradizionale di materie
prime?
In Sardegna esiste una cultura ed una tradizione
assolutamente differente rispetto al resto dell'Italia che però non viene
proposta al turista.
Penso ad esperienze come “Tierra Mitica” nei pressi di
Valencia dove è stato creato un luna park tematico, perchè non crearlo sui
valori della cultura sarda? Le montagne russe con i carrellini delle miniere,
ristoranti tipici, dipendenti vestiti con i costumi tradizionali e altre
attrazioni legate al territorio in cui riassumere gli operai di queste aziende
e magari costruendo questi luna park proprio laddove oggi falliscono aziende
vecchio tipo.
Sono assolutamente convinto che questa sia la via per la ripresa,
lo sport ed il turismo in Italia stanno superando la crisi meglio di altri
settori. Ripartiamo da qui con idea nuove, non pensando più in modo antiquato.
Nessun commento:
Posta un commento