domenica 24 giugno 2012

Reputazione e vendita nelle parole di Beatrice Nolli


Poiché la competenze di Beatrice spazia dalla rete alla famiglia, dalla reputazione all’export, questa intervista va in onda… a reti unificate sui nostri  tre blog




Beatrice Nolli è una stella del web. Non è un titolo ad effetto né una captatio benevolentiae. Magari un po’ ridondante, sicuramente una verità senza enfasi. Perché la sua voce squilla chiara in ogni dove. Qui ci spiega che cosa fa, mettendolo in pratica come in un gioco di specchi. Qui risponde ad una intervista sul più sciccoso e nuovo dei social media, Pinterest, nel più italiano dei blog su che di Pinterest parlano: Pinterestitaly.
Qui infine commenta i più recenti #epicfail per dirla con Twitter sull’uso disastroso dei social media, da Groupalia a #RTL102.5
Quindi, chiarite le sue credenziali, spalanchiamole le porte e lasciamole la parola.


1.              Mamma@work: così ti definisci. come concili lavoro e famiglia?
E' stata una scelta di qualche anno fa, prima ancora di avere mia figlia, decisi che la passione per il marketing, l'advertising e il web dovessero in qualche modo combinarsi con il mio primo obbiettivo: vivere la famiglia. Così ho mollato "il posto fisso" messo tutto in discussione, puntando molte energie in questo lavoro che mi sta dando grandi soddisfazioni.
Inizialmente è stato complicato unire le due cose perché si rischia di lavorare oltre ogni limite di orario e di relegare alla sola presenza fisica il rapporto con i familiari mentre le energie mentali sono assorbite dall'essere "costantemente online". Dopo qualche tempo però si riesce a comprendere meglio le dinamiche ed i meccanismi, organizzare il lavoro in "fasi" e dedicare ad esso spazi completi per poi potersi godere la famiglia durante gli altri momenti pur restando presenti online.

2.Ti sei occupata molto di Pinterest: quali sono le prospettive in ambito professionale di questo nuovo social delle immagini?

Pinterest è diventato a mio avviso, come si può dedurre anche dall'analisi di diffusione in Italia effettuata da Francesco Russo su inTime, un'abitudine post-lavoro per gli italiani. Questo è un dato importante perché permette di assimilare Pinterest a Facebook, seppure con tempi di permanenza diversi. In questo scenario si capisce molto facilmente che le potenzialità di ritorno per un'azienda o per un professionista ci sono e sono assolutamente da prendere in considerazione. In che modo? Dato che lo strumento in questione è in continua evoluzione e gran parte la faranno gli utenti stessi, è difficile immaginare dettagli futuri ma sicuramente una delle strade che sta portando maggiori risultati è la creazione di board originali che diano spunti interessanti per gli utenti, magari board di gruppo in modo da coinvolgere direttamente gli utenti maggiormente attivi su Pinterest. Come condizione "una tantum" invece vedo molto efficaci i contest, anche perché è tutto da inventare su questo social network, regole comprese, per cui un po' di creatività ed il gioco è fatto! Adoro gli strumenti che puntano molto sulla personalità e sule idee!

3.Chi potrebbe beneficiarne di più?
Una risposta scontata è: chi lavora con le immagini. In realtà le immagini non sono che una rappresentazione visiva di concetti ed emozioni che pertanto possono raffigurare qualsiasi argomento si voglia proporre. Attualmente i settori più forti restano ancora i viaggi, la cucina, la moda, il make-up, interior design e tutto ciò che ruota intorno a gatti e bambini, ma credo che molto si possa fare per qualsiasi settore, ad esempio per i nostri prodotti di nicchia che tanto avrebbero bisogno di maggiore visibilità soprattutto se esportabili, basta usare questo strumento cercando di proporre idee senza tentare la "vendita" a tutti i costi, identicamente come accade per gli altri social network.

4. in che modo è possibile costruire la propria reputazione sul web?
"Non coltivo l'orto solo per i pomodori, ma  anche per le carote" ! :) lo so, è una frase buffa, ma è una specie di "motto" che mi sono costruita con il tempo e che sembra funzionare. I pomodori hanno frutti appariscenti e visibili agli occhi di tutti, rappresentano i fan o i follower o le visualizzazioni di post, mentre le carote crescono sottoterra e mostrano agli occhi di chi guarda soltanto una piccola parte, queste per me rappresentano le relazioni, preziose al punto tale da essere protette dalla terra. Infine ad ogni buon contadino occorre pazienza e tempo!

5.In che modo un social network può effettivamente diventare uno strumento di marketing? Per quali aziende è possibile?
E' possibile e fondamentale a mio avviso, ma occorre tenere presente che il social media marketing non è altro che "una parte" del marketing aziendale, una parte altrettanto importante che dev'essere integrata e "indentata" all'interno del marketing mix permeando ogni singola azione di diffusione. Conosco aziende ad esempio che hanno una pagina Facebook che non è segnalata nemmeno sul loro sito ufficiale, questo vuol dire che gli sforzi del community manager e del consulente saranno totalmente vani.  Quanto alla tipologia di azienda per la quale possano essere utili i social network direi tutte, fermo restando quanto appena detto in termini di marketing mix e soprattutto tenero ben presente che non tutti i social network sono adatti a tutte le aziende in qualsiasi momento esse si trovino. E' fondamentale quindi realizzare una corretta analisi per inquadrare quale strumento risulti più adeguato per "quella azienda" in "quel dato momento" per "quel dato target" e su quel territorio specifico, un corretto web-listening è alla base della riuscita di un investimento online.

6.L'export oggi sembra la strada da privilegiare per battere la crisi: in che modo il web diventa utile?
L'export è una importante opportunità di valorizzazione del prodotto fuori dai confini nazionali; il web facilita i rapporti di lavoro e ottimizza i tempi, pertanto per un settore che lavora sulle grandi distante ed i rapporti internazionali risulta essere uno strumento di fondamentale importanza.

7.    E' possibile e se sì come usare twitter e gli # per una campagna di marketing?
E' possibile se l'uso di Twitter è perfettamente integrato nella pianificazione generale degli obbiettivi di marketing aziendali, come ho detto prima le azioni di social medi marketing se slegate dal contesto aziendale e non collegate ad altre azioni di marketing tradizionali risultano poco efficaci se non vane. Quanto a Twitter ed agli # hashtag trovo che possano essere un mezzo molto interessante anche per la raccolta di impressioni o feedback sui prodotti, ad esempio il caso Ikea Italia è sicuramente un esempio da seguire per la creazione di hashtag ad-hoc che servano a diffondere il marchio o il prodotto fidelizzando l'utente, come ad esempio #parlasvedese con il quale gli utenti hanno inventato frasi di senso compiuto in 140 caratteri utilizzando i nomi dei prodotti. Aldilà delle polemiche, sembra infatti che Ikea Italia abbia una percentuale  di falsi follower, queste iniziative sono state comunque un successo e sono state perfettamente in linea con l'immagine di Ikea in Italia e quindi con il modo di intendere l'Ikea degli utenti italiani su Twitter.

8. Quali errori non deve commettere una PMI che si affaccia sul web?
Sottovalutare la presenza sul web affidandola a persone non specificamente formate per la pianificazione di azioni di social media marketing o per la cura della presenza aziendale online. Oggi la formazione a mio avviso è fondamentale. Altro errore, o conseguenza del primo, sono la mancanza di chiarezza e di tempestività nelle risposte e la mancanza di coordinazione delle azioni e delle informazioni, come dicevo prima infatti un'azienda che ha una pagina Facebook non pubblicizzata e collegata al sito ufficiale vanifica questa presenza oltre a creare diffidenza nei confronti della pagina, potrebbe infatti essere stata creata da fonti non ufficiali.

9.oltre al tuo e a questo (;-), quali sono gli altri blog da non perdersi?
Sicuramente il blog di Francesco Russo che ho citato prima, InTime , poi il blog di Paolo Ratto e alcune fonti internazionali come ReadWriteWeb  e lo scontato ma importante Mashable oltre a Pinterestitaly in materia pinterestiana!
In generale consiglio di avvalersi di un aggregatore, abbonarsi ai feed ma verificare le fonti ogni settimana e cercarne sempre di nuove, magari utilizzando Twitter.

Grazie infinite per avermi dato modo di riflettere ulteriormente su questi argomenti e per la bella opportunità di essere presente sui tuoi blog.
Buon tutto a te e famiglia.
Bea, BouncyBall.

lunedì 11 giugno 2012

Content Markting by SEocopy

Reblogged from Level343 



(2 Phases, 6 Steps and a Partridge in a Pear Tree)

Convert
Many business owners hire copywriters and content strategists (shameless plug: we do this) to create conversion copy for their landing pages, but they also hire us to provide articles, blog posts and other pieces. However, other business owners really want to write their own blog posts – and we applaud that. It’s a good idea if you have the time to invest.
-And, if you do have the time to invest, you want to make sure it’s not wasted. While you can’t really shove all the training an experienced copywriter has into a single article, or gather all the goods on content strategies, youcan learn the basics quickly.
Well, sort of quickly. It’ll take a few words…

Content Development vs. Copywriting

Strong content development and copywriting strategies help define your company and brand as the company/brand to trust. Every strategy should have an underlying goal of developing trust in your products/services and brand.
Now, copywriting and content development aren’t interchangeable. They’re part of the whole content package, but used at different levels:
Content development deals with the strategy of a set of documents (blog, newsletter or article series).
Copywriting deals with the tone and strategy of a single document (one post, newsletter or article).
This is an important distinction, and one we’re going use to separate the steps of getting your content out like a professional.

Developing Strategic Content Like a Pro: Phase One

Obviously, you have to have your strategy in place before you start creating the content. Otherwise, you’re just spewing content into the Internet’s highways and byways.  That’s never pretty, and it seldom turns out well. Let’s look at the steps:

Step #1: Learn about your business and consumer.

You are your client. You may think you have a pretty darn good idea of what it is you want to accomplish with your site and content, but it never hurts to make sure, right? Right (see how we conveniently answered this for you? You can thank us later)! You have to understand your business, which may take a lot more work than you think.
Now, we very seldom share our full business processes with anyone but clients, but we’ll make an exception this once. Do yourself a favor and download our 11-page search marketing discovery. Fill it out from start to finish. The idea is to “discover” your needs by putting them in a clear, concise format.  At the very least, answer these questions:
  • What has your company done to be considered an authority in the business?
  • What do you offer consumers?
  • What image do you want to portray? What do you want your brand to stand for?
You also have to understand your consumer, whether you deal with B2B or B2C. Again, you may find out a lot about your audience:
  • Their long-term goals
  • Their  reasons for buying from you
  • The problems buying from you will solve
  • Their pains, which your business can address

Step #2: Define your goals.

What are you doing this for?  Supposedly, you aren’t just writing to be writing.  Therefore, step two is to define your goals so you’re not just throwing content at the walls to see what’ll stick.  You’re a busy individual; you really can’t afford to waste time on unplanned, useless content.
The average goals of content include:
  • To gain authority
  • To gain publicity
  • To gain traffic
  • To build fans
  • To build trust
Once you know what the purpose is, it becomes easier to form a strategy and apply it.

Step #3: Form your plan.

Forming a plan is easier said than done. It’s not just saying, “I’m going to write some blogs and post them on my site.” You didn’t start your business this way (probably); you shouldn’t start projects that build your business this way, either.
Your plan outline should include:
  • Where your content will be posted. For example:
    • Your blog
    • Industry sites
    • Niche blogs
    • Enewsletters
    • As guest blogs
  • How often your content will be going out. For example:
    • Daily
    • 2 or 3 times a week (recommended)
    • Once a week
    • Once a month
  • What main topic you’re going to cover. If you have several topics like we do (see the category navigation links at the top of this blog), you’ll need to define a strategy for each of them.
  • What sub topics you’re going to cover.
  • How many articles, blog posts, etc, you’ll use to cover this topic and sub-topics.
  • How you’ll link the series together.
  • How many sites you’ll use to publish the series.
  • How you’ll publicize the series. For example:

Copywriting Like A Pro: Phase Two

Now you know your business. You know your consumer, and your consumer should also be your readership. Remember, readers don’t buy; consumers buy, and you’re writing to consumers. Therefore, every piece of copy you write should address the questions you answered in step one of this process.
For example, the consumer’s long-term goal is to live a more comfortable life. In order to do this, they want to find a way to clean the air so they don’t cough so much. If you sold cleaning products or dealt with anything “home maintenance” or “home care”, writing a blog entitled “Top 10 Ways That WORK! To Purify the Air in Your House” may be exactly what they want to read.

Step #4:  Define your copywriting strategy.

Now that you have your content development strategy in place, it’s time to move on to the details and out of the big picture. You have the main topic, the sub topic, and your audience. What next? Define your copywriting strategy.
What's Your Flavor?
Your copywriting strategy will answer questions like:
  • What posts will I write for this sub topic?
  • What titles will I use to attract readers?
  • What tone will I use for these posts?
  • How will I lay the information out (i.e. with subheadings, bullets, etc)?

Step #5: Develop your writing outline.

At this point, you have enough information (or should have) to create at least a one-month writing outline. To do this, you simply go back through the steps and fill in the sections below:
I) Main Topic
1) Sub-topic
a)      Post Title
i)        Introduction
ii)       Section 1
(1)    Bullet points?
iii)     Section 2
(1)    Bullet points?
iv)     Section 3
(1)    Bullet points?
v)      Conclusion
b)      Post Title
c)       Post Title
2)      Sub-topic
3)      Sub-topic

Step #6: Prepare your content.

You’re finally there. You have all the information necessary to start implementing your content development strategy. The key here is follow-through. Follow the outline you created in the last step. Once the content is written, read it aloud. Preferably, have someone who is willing to read it first and offer constructive criticism.

Fill In the Blanks

What does this space mean to you?
This is just a quick overview of the process we go through to develop strong content, and strong content strategies. However, we’ve written a lot of articles through the years about content development. We’ve even had a few guest posters who were courteous enough to do the same. While you can find all the posts under our Content Development category, we’ve collected a few of the more pertinent, in depth articles below:
4 Common Copywriting Mistakes Everyone Makes (posted on Search Engine People)
We hope these articles help you provide a stronger content offering for your readership. May your business, and your content, be successful!

sabato 2 giugno 2012

The QRCode school - La scuola dei QRCode

Il testo italiano è qui sotto - scendere per trovarlo - grazie




How can you promote a school in a dynamic and innovative way? It’s a challenge I’m facing almost daily, for some very different reasons and the fact the that product is not exactly something creative is not the most concerning one.
We had an opportunity here in Milan and we had to leverage it. From May 28th to June 3rd we had the chance to welcome a lot of people from all over the world for the 7th World Family Meeting with ended up with the visit of the Holy Father Benedict XVI. Actually the meeting turns around a conference with very important speakers discussing about family and its impact in the society. The congress center hosts also an exhibition of associations and companies dealing with families.  We were assigned a boot. Now how can you take advantage from this occasion? 
My strategy was to focus on the viral effect I can reach much more than focusing on the visitors. I therefore targeted journalists and bloggers desiring to create a news about the school that could be used in the web.
And I choose the QR-Code as the mean to make the difference.
As you can see in these pictures I’d like to raise the attention of the visitors and the journalist and the web (and to be honest this post and you are part of my strategy: I strongly hope you could re-tweet, like, G+, Pin and share this post and these pictures) making a huge use of QR-codes in the boot, on T-shirt, on business card and so on. And a video will be soon ready to promote what we did and thus the school.
What do you think, will this idea work? What would have done to benefit from the event? What should you teach me to improve this strategy? Thanks for your hints!
  
Il testo italiano 



Come si fa a promuovere una scuola, non pubblica, in Italia in modo dinamico ed innovativo? È  la sfida che mi trovo ad affrontare continuamente ed è ruvida per tante ragioni non ultima che il prodotto in sé, non questo ma la scuola in generale, non si presta a essere presentato come creativo o scoppiettante. Anche se devo dire quello che sto sostenendo è di grande qualità.
C’era un’occasione da sfruttare e utilizzare come trampolino: il VII incontro mondiale delle famiglie che si è svolto a Milano dal 28 maggio al 3 giugno concludendosi con la visita del santo Padre Benedetto XVI. L’incontro ruota intorno ad un convegno dove brillanti relatori discutono sulla famiglia e sul suo impatto sulla società. (Segnalo tra l’altro un interessantissimo intervento di Nuria Chichilla dello IESE di Barcellona sull’indice messo a punto dall’università catalana di ambiente family friendly: ne parleremo in altra occasione).
Collegata al convegno, negli ambienti di FieraMilanoCity, una parata di stand di associazioni e istituzioni ed enti connessi con la famiglia e il tema: anche il nostro.
Ora, come sfruttare l’occasione per aumentare la notorierà della scuola? 
La mia idea è stata di spostare il focus: non sui visitatori, che non costituivano il target primario, ma su chi avrebbe potuto rilanciare viralmente notizie sulla scuola e accrescere così la visibilità. Dovevo quindi creare una notizia e una tale da suscitare l’interesse del web.
Ho quindi pensato di costruire lo stand a misura di web grazie all’uso dei QR-Code; ho lanciato un blog (Faesbook) in contemporanea e riempito stand e fiera di codici QR: nelle pareti dello stand, sulle magliette dei ragazzi e delle ragazze che ci hanno dato una mano, sui biglietti da visita, per terra. Come potrete vedere da queste fotografie. E lanciando in contemporanea un e-book di interviste con ex-alunne.  E realizzeremo anche un video da lanciare su YouTube.
La mia speranza è che giornalisti, blogger, marketer rilancino, retweettino, condividano, G+, pinnino foto e articoli aumentando così la visibilità dell’iniziativa e quindi della scuola. E vi confesso che anche questo post, e voi, è parte della strategia: conto sul vostro interesse e sul gradimento di questa idea perché la rilanciate e ne parliate.
Che cosa potevo fare di più? Che cosa potete insegnarmi per sfruttare al meglio altre iniziative simili? Avete dei suggerimenti da dare?

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