venerdì 6 giugno 2014

Metterci la faccia: ecco come fare. Esempi ed idee per accrescere l'affidabilità




Negli ultimi due post abbiamo ragionato insieme su come sia possibile affermare la propria affidabilità “mettendoci la faccia”. Nel primo post partendo da quanto di recente ha proposto Eataly, nel secondo mostrando perché funziona e quali sia l’effetto che produce sul mercato. In questo terzo post sul tema cercheremo di riflettere su come sia possibile farlo. Ovviamente in rete, dove l’investimento è decisamente ridotto e può produrre un largo effetto.
La domanda è: quali sono i requisiti per poter scegliere questa strategia?
Sicuramente non è riservato solo alle aziende che si rivolgono ai clienti finali, ma anche –e per certi versi soprattutto- a quelle che lavorano nel mondo del B2B. perché è soprattutto qui che conta uscire dall’anonimato e dare un volto, un sorriso, a quella firma sulle mail o alla voce al telefono.
Per mostrare l’affidabilità, e la capacità di prendersi cura, di una impresa che lavora con  altre imprese quello che mi giocherei è la faccia di tutti: dal titolare all’operaio, dall’amministrativo al direttore commerciale.
È quello che hanno fatto su Pinterest alcune aziende:
Mara srl ad esempio, una azienda meccanica del vercellese che ha seguito i consigli di Massimo Benedetti (vi rimando al suo interessantissimo blog) o la già citata Gran Brianza che ha dato voce così ai suoi dipendenti.
Anche BNL ha fatto una scelte analoga utilizzando  sempre il social network delle fotografie.

Una foto e un breve testo di accompagnamento sono un buon punto di partenza per raccontare se stessi, mettersi in gioco.
Se poi potete farlo con un video, ancora meglio . I due film di Gran Brianza li trovate nel canale YouTube del salumificio di Sirone.

Altri affidano il messaggio al proprio sito, come esempio riporto Luxottica

La campagna più centrata, analizzata da quest’angolatura, mi sembra quella della Chiesa Cattolica Chiedilo a loro, che associa al metterci la faccia lo storytelling che rende ancora più forte e credibile il messaggio e cementa l’affidabilità.
Hanno fatto una scelta analoga le scuole Faes che per promuovere il loro Open Day hanno dato voce ai personaggi del loro mondo, e in meno di un minuto catturano l’attenzione con simpatia e coraggio.

Un modo alternativo per far conoscere la propria serietà è quello di dare voce ai propri clienti che a loro volta si mettono in gioco per attirare i loro clienti. Ecco come Gran Brianza dà voce ai propri dettaglianti per far conoscere l’affidabilità di entrambi verso i clienti finali.

Lasciar parlare i clienti ha una forza doppia, perché il cliente per accettare l’invito e spendere la propria parola, deve veramente essere soddisfatto e non avere paura di testimoniare quanto sia felice di lavorare con l’azienda in questione. E dimostra anche di non temere che il suo fornitore partner sfrutti tutto ciò per allentare la tensione sul servizio di qualità o per aumentare i prezzi!

Quali altri modi si possono utilizzare per “metterci la faccia”? Non parlo qui tanto di mezzi web, c’è solo l’imbarazzo della scelta anche se evidentemente quelli che hanno maggiore impatto, a mio parere, sono i video e le fotografie con breve testo.
Mi riferisco ad altre possibilità di messaggio. E non penso alla salita in campo di Imprenditori come Giovanni Rana o Francesco Amadori per citarne due.


Avete delle idee? Quali sono le vostre esperienze?

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