La lezione del rugby: i rituali
I rituali fanno parte del rugby forse più che
in qualsiasi altro sport, e non sono aspetti di poco conto. Sicuramente il più
famoso è rappresentato dalla Haka, la danza tipica del
popolo Maori,
l'etnia originaria della Nuova Zelanda,
spesso considerata semplicemente, ma erroneamente, una danza di guerra. Nel suo
libro Maori Games and Haka, lo studioso Alan
Armstrong descrive la Haka così: “La Haka è una composizione
suonata con molti strumenti. Mani, piedi, gambe, corpo, voce, lingua, occhi...
tutti giocano la loro parte nel portare insieme a compimento la sfida, il
benvenuto, l'esultanza, o il disprezzo contenuti nelle parole. È disciplinata,
eppure emozionale. Più di ogni altro aspetto della cultura Maori, questa
complessa danza è l'espressione della passione, del vigore e dell'identità
della razza. È, al suo meglio, un messaggio dell'anima espresso attraverso le
parole e gli atteggiamenti”. È comunque un rituale che cerca di impressionare,
come si può ben vedere dall'esibizione degli All Blacks: si roteano e
si spalancano gli occhi, si digrignano i denti, si mostra la lingua, ci si
batte violentemente il petto e gli avambracci, si dà quindi un saggio di
potenza e coraggio, che si ricollega allo spirito guerriero dei Maori.
Gli stili di danza sono numerosi e si devono principalmente alle varie
interpretazioni date da tribù maori diverse
e ai differenti rituali durante i quali la danza viene ripetuta:
Ka Mate
Una delle versioni più celebri è la Ka Mate,
il genere di Haka tipico degli All Blacks, che ripetono
ad ogni partita, dopo gli inni nazionali, per intimorire gli avversari. La Ka
Mate è un tipo di Haka molto corto, interpretata quando ci si sente bene e lo
si vuole esprimere in modo libero.
Peruperu
La Peruperu è,
invece, una variante di Haka tipica di guerra ed è caratterizzata da un salto
alto, a gambe ripiegate, alla fine del rituale.
Kapa o Pango
La Kapa o Pango è
stata inventata dagli All Blacks per le occasioni speciali. È stata creata
insieme ad un gruppo di esperti delle tradizioni maori. Più che sostituire la
Ka Mate, questa Haka la completa. È considerata molto più aggressiva della Ka
Mate e con un più spiccato senso di sfida agli avversari.
Altre squadre di rugby propongono danze
simili: la Kailao (Isole Tonga), la Siva Tau (Isole Samoa), la Cibi (Isole Fiji),
un misto delle tre dai Pacific
Islanders (rappresentativa che unisce i migliori giocatori delle tre
nazioni isolane).
La danza viene solitamente eseguita durante
le cerimonie pubbliche e private. Gli uomini, portando in mano dei bastoni
stilizzati chiamati pate
kailao, danzano in un modo feroce che imita il combattimento, con
l'accompagnamento di un tamburo o di una percussione metallica che
stabilisce il tempo. Diversamente da molte altre danze
tongane, la Kailao viene eseguita senza cantare. La Sipi
Tau, eseguita dalla nazionale
di rugby delle Tonga prima di una sua partita, è una forma di Kailao.
La Siva Tau è la danza
di guerra che compiono i giocatori della Nazionale samoana di
rugby prima di ogni partita. La Siva Tau è il corrispettivo della
più famosa
Haka neozelandese.
La Cibi è una danza di guerra
delle isole Figi,
eseguita prima o dopo una battaglia. La sua origine è nella piccola isola di
Bau, al largo della costa orientale dell'isola principale Viti Levu.
Le origini della Cibi risalgono all'epoca delle guerre del paese con i loro vicini
del Pacifico e durante i conflitti intertribali. È venuta alla ribalta da
quando è stata eseguita dalla nazionale di rugby delle Figi prima
di ogni partita.
Nel 1939 quando le Figi si preparavano per il loro primo tour
della Nuova Zelanda, il capitano, George Cakobau, pensò che
la sua squadra dovesse avere una danza di guerra corrispondente alla Ka Mate degli All Blacks.
La sua squadra adottò la Cibi e diventò l'unica squadra a rimanere imbattuta in
un tour completo della Nuova Zelanda. Ma non solo danze, anche raggruppamenti a
circolo per caricarsi, o giocatori delle due squadre insieme, sempre a circolo,
a pregare o commemorare qualcosa, o il buttarsi a volo d’angelo per segnare una
metta (anche quando non è necessario) possono far parte di questi rituali a
volte consueti, altre volte fuori programma.
Il Rugby e la
formazione manageriale
Far parte di un’azienda
vuol dire accettare le sue regole, i suoi valori la sua cultura, la
condivisione degli obiettivi e dei processi e non ultimo anche i rituali che la
caratterizzano. Alcuni rituali sono automatici: andare in mensa insieme,
stabilire le modalità dei break, adottare un linguaggio comune. Ma in azienda
conta sempre la logica del profitto e pertanto il suo perseguimento o la
necessità di adeguare le risorse porta ad un elemento: il cambiamento.
Ma gestire il
cambiamento non facile:
§
Occorre spiegare nel miglior modo possibile la natura dei cambiamenti
§
Bisogna essere in grado di gestire le obiezioni derivanti dal
cambiamento stesso
§
È importante stimolare ed ottenere suggerimenti e collaborazione per
rendere il cambiamento più agevole
§
Sapersi garantire l’impegno dei collaboratori affinché il cambiamento
vada a buon fine
Una volta incorporato il
cambiamento nella cultura aziendale si può ripristinare la logica dei rituali e
verificare i progressi fatti.
THIS IS RUGBY
Roberto Rade
Esperto consulente formatore nel campo della vendita, si pone come partner dei clienti per aiutare la forza vendita a sviluppare competenze sempre più capaci di fare la differenza La metodologia con la quale si sviluppa ogni attività d’aula segue i più moderni schemi di apprendimento del Behaviour Modelling. Le tematiche oggetto di interventi consulenziali e formativi, che per la maggior parte dei casi sono costruite ad hoc seguendo le specificità del settore di appartenenza, comprendono:
• Marketing
• Tecniche di vendita base
• Vendita complessa e BtoB
• Tecniche di negoziazione
• Customer service
• Comunicazione e relazione
• Public speaking
• Time management
• Leadership
• Motivazione
• Problem solving e creatività
• Team building e Teamwork
• Coaching
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