Sono sempre più convinto che ci siano
due soli modi per vendere con profitto oggi
direi
tendenzialmente nel mondo retail, ma probabilmente anche nel settore business
to business:
- vendere selezionato con un elevato margine per singolo pezzo
oppure
- vendere in grande quantità con un piccolo margine per
singolo pezzo
E non è mai una questione di prezzo.
Perché se vendi sul prezzo basso, il più delle volte il tuo
margine non è piccolo, è insufficiente e quindi alla fine finisci per
rimetterci.
Bella scoperta direte, che cosa c'è di nuovo?
C'è che io parlo di due modelli molto chiari che possono essere
rappresentati da due estremi del made in Italy, lo so volutamente esagerati, ma
prendeteli come esempi volutamente provocatori.
Dunque da una parte abbiamo la Ferrari, (ma potremmo parlare
di Bugatti per esempio), pochi esemplari, lunga attesa, forti margini;
dall’altra abbiamo Cruciani, non quello della Zanzara, quello dei braccialetti venduti per
pochi euro.
Potremmo fare altri esempi, li lascio a voi nella discussione.
Vorrei imparare da loro e trarre qualche spunto: la parola
chiave è immagine, d’accordo costruita nel tempo in un caso e con molti
investimenti nell’altro.
Ma da qui non si scappa.
Altrimenti si combatte sul prezzo.
Come è possibile oggi lavorare sulla propria immagine non
disponendo di budget elevati o di una lunga storia?
Parlando nel modo corretto al pubblico di riferimento.
Prima però bisogna sapere a chi ci si vuole rivolgere e che
cosa dire e come e dove dirlo.
Trovare l’elemento che ti distingue e valorizzarlo
all’ennesima potenza.
Ma tu sai che cosa ti fa amare dai tuoi clienti? Hai mai
chiesto ai tuoi clienti fedeli perché continuano a comperare da te restando
sordi alle lusinghe della concorrenza?
Secondo voi questa riflessione si cala anche nel mondo del
B2B?
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