Che cosa chiedi ad un consulente?
Perché lo contatti?
Perché
ti affidi a lui?
Tra i tanti motivi ne voglio evidenziare due in questo post, perché mi è utile
chiarire una valore aggiunto del consulente spesso trascurato.
Ovviamente do per scontato che la persona sia competente,
onesta, sincera e quindi affidabile.
Ciò detto credo che la ragione per cui ti affidi è perché
a) ritieni
che ne sappi più di te su uno specifico argomento
b) abbia
sviluppato la sua esperienza così da darti supporto per superare le tue sfide.
Esaminiamoli brevemente entrambi.
Affidarsi, perché ti fidi, vuol dire mettere da parte le
proprie convinzioni: se pensi di sapere tutto allora perché contattare un
consulente.
Fidarsi vuol dire condividere le tue idee, le tue decisioni
–prima che siano prese- e ascoltare il suo parere. Il lavoro di un consulente è
quello di metterti in crisi, di farti riflettere, di dare consigli sensati, non
di darti ragione.
Un consulente deve agire con correttezza: non può fare cose
sul rasoio o peggio al di là –come usare foto, musiche, video, testi di altri
senza pagarne i copyright o senza citare le fonti- e ti deve –sottolineo deve-
dare dei pareri forti anche quando questi contrastano le tue idee. Come scrive
Patrick Lencioni nel suo Getting
naked non deve temere di dirti che una cosa non gli piace proprio se è
così. Poi ti deve spiegare perché ovviamente.
Se prendi un consulente e poi fai tu quello che vuoi e non
lo ascolti, o ancora peggio non lo interroghi….
Secondo punto: perché chiedere ad un consulente che
esperienze ha sviluppato nel tuo specifico segmento di mercato? Che cosa ti
serve? Applicare soluzioni fotocopia o avere qualcuno che ti aiuta a superare i
tuoi ostacoli avendo successo?
E quanto sarà più grande il valore aggiunto di un consulente
che ha fatto esperienza in più settori e che quindi può estrarre dal suo tesoro
cose nuove e cose antiche per darti la soluzione più adatta e soprattutto più
diversa e creativa?
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