Articolo di Roberto Rade
Abbiamo parlato di motivazione. Ma cosa succede quando la motivazione
viene meno? Ecco che in automatico si fa strada un pericoloso avversario: lo stress.
Il rugby è uno sport di squadra portato agli estremi, tuttavia la
performance non ottimale di un singolo giocatore può determinare il non
raggiungimento del risultato atteso. In
ogni azione occorre il giusto equilibrio tra potenza fisica e lucidità mentale.
Il gioco prevede momenti di grande intensità con impegno fisico elevato, dove
muscoli e cervello agiscono per la maggior parte in condizioni di riduzione di
ossigeno. Non bisogna pertanto
dimenticare come la ridotta presenza di ossigeno possa impattare negativamente
sulle funzioni cognitive e sulla lucidità: questa condizione potrebbe
creare situazioni dove può venir meno la capacità di ragionare velocemente e
scegliere la soluzione migliore per la buona riuscita dell'azione.
Come ottimizzare quindi le proprie
potenzialità fisiche e cognitive ?
L'allenamento è certamente l'elemento fondamentale per poter gestire
al meglio lo stress psico fisico che si vive durante la partita, che in qualche
modo permette di differenziare lo stress positivo da quello negativo (ansia).
L’ansia è un fenomeno naturale che si prova
quando alcuni valori sono minacciati.
E’ lo stato di
allarme, di attenzione, di vigilanza, che segue all’immediata percezione del
pericolo e di fatto precede il manifestarsi del pericolo stesso.
Lo stress è la
reazione dell’individuo quando deve affrontare una esigenza o adattarsi ad una
novità. Ansia e stress ricorrono spesso nel linguaggio del rugby, in quanto i
ritmi a cui sono sottoposti i giocatori e le tensioni continue portano a dover
tenere sotto controllo:
- l’importanza attribuita alla gara
- l’incertezza del risultato della
gara.
Un grande ruolo
nella gestione dello stress ce l’ha il coach. La sicurezza nei propri mezzi è
quella virtù che permette l’elasticità mentale, che è da ritenersi un attributo
fondamentale per la personalità dell’allenatore. Troppo spesso molti
allenatori, guidando una squadra, tendono a porsi nei confronti degli atleti
con un atteggiamento autoritario, invece sarebbe molto meglio adottare lo stile
della “leaderschip”. Questa qualità può essere accostata alla sensibilità, cioè
alla capacità di percepire cosa una persona prova e come si sente di fronte ad
una situazione.
Il Rugby e la
formazione manageriale
- Leggere il comportamento: segnali positivi e negativi
- Risorse personali per gestire lo stress
- I possibili effetti dello stress
- Le reazioni più comuni allo stress
- Come difendersi da ansia e stress
Gli allenatori
e i manager dotati di capacità e di sensibilità nel capire gli stati d’animo
dei loro giocatori/collaboratori, conoscono i fattori che incrementano e che
diminuiscono l’insicurezza e l’importanza del risultato e cercano il modo
migliore per cercare di diminuire queste cause d’ansia, quando i giocatori/collaboratori
sono eccessivamente stressati. Potreste scoprire tutto questo, mettendovi al
posto dei giocatori/collaboratori stessi e ciò servirà per ritrovare lo stato
emotivo ottimale
che permetterà
loro una partecipazione serena e piacevole alla gara/lavoro.
THIS IS RUGBY
THIS IS RUGBY
Roberto Rade
Esperto consulente formatore nel campo della vendita, si pone come partner dei clienti per aiutare la forza vendita a sviluppare competenze sempre più capaci di fare la differenza La metodologia con la quale si sviluppa ogni attività d’aula segue i più moderni schemi di apprendimento del Behaviour Modelling. Le tematiche oggetto di interventi consulenziali e formativi, che per la maggior parte dei casi sono costruite ad hoc seguendo le specificità del settore di appartenenza, comprendono:
• Marketing
• Tecniche di vendita base
• Vendita complessa e BtoB
• Tecniche di negoziazione
• Customer service
• Comunicazione e relazione
• Public speaking
• Time management
• Leadership
• Motivazione
• Problem solving e creatività
• Team building e Teamwork
• Coaching