Metti che stai cercando un regalo per Natale, che pensi a
prodotti cosmetici. Metti che vai a curiosare in un grande centro commerciale
dove sono presenti bancarelle, o per meglio dire temporary stores. Metti che ne
vedi una che ti ispira e ti metti a guardare i prodotti esposti. Ecco, se tu
fossi la commessa al di là del banco che cosa faresti vendendo un cliente che
tocca, guarda, annusa, osserva con curiosità?
Invece quello che è successo è che la persona in questione
ha continuato a chiacchierare con un amico. Non solo, ad un certo punto, mentre
la cliente continua a sottolineare la sua presenza con una evidente curiosità,
la commessa propone “ci fumiamo una sigaretta?” ed esce dalla botteguccia per
andare a fumare con l’amico.
La cliente va a prendersi un caffè, torna sperando che nel
frattempo… invece la commessa è sempre lì con l’amico a chiacchierare. Allora
va a fare una commissione e torna. Ancora nulla, la commessa è sempre impegnata
a fare i fatti suoi. La potenziale cliente, frustrata, gira l’angolo e trova
una farmacia, che vende prodotti cosmetici: appena entra nel negozio viene
accolta da una sorridente esperta che la guida nell’acquisto.
Quando ripassa dalla bancarella scopre la commessa ancora
intenta a fumare con un nuovo amico.
Quante vendite abbiamo perso, anche se non abbiamo una
bancarella, perché abbiamo trattato i clienti così? Perché non abbiamo cercato
di ascoltarli, non li abbiamo accolti, non li abbiamo cercati?
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