Il web offre piacevoli sorprese, non è una novità, ma talvolta la creatività è tale che va esplorata e compresa. E diffusa ovviamente. Ho comperato un libro sul sito Ultima Books, una creazione di Simplicissimus, e già ne ero rimasto piacevolmente sorpreso per la scelta di promuovere i consigli dei librai e non i libri più venduti. Quando poi ho ricevuto a breve due mail, intriganti e per nulla invasive, è scattata la voglia di conoscere di più. Così ecco a voi le risposte che
Lucia Zitelli e Ciccio, all’anagrafe Francesco Rigoli, mi hanno regalato
per descrivere come sia possibile ritagliarsi una reputazione on line.
in che modo il vostro modello di
libreria on-line si discosta da quello di Amazon e Ibs tanto per citare quelle
più note?
Amazon, IBS e
altre librerie utilizzano un modello, detto brutalmente, da
"supermercato": Entri, trovi le offerte speciali e i best seller bene
in evidenza, col rischio che si assomiglino un po' tutte. Noi abbiamo preferito
un modello da "libreria di fiducia". Vieni in libreria, cerchi cosa
ti piace anche se magari non è l'offerta del momento, e cerchiamo di mettere in
evidenza libri differenti da quelli proposti dagli altri. In sostanza,
cerchiamo di fare i librai.
Che cosa fare in particolare per
differenziarvi?
Innanzitutto siamo
l'unica libreria online con due librai veri (io e Lucia), che ci mettono la
faccia. Cerchiamo di mantenere un rapporto diretto con i nostri lettori,
attraverso le nostre proposte, il blog, le nostre newsletter (alle quali
consiglio di iscriversi), i social network, la chat in libreria e molto altro.
A quale pubblico in particolare vi
rivolgete?
A tutti gli amanti
dei libri che non vogliono essere trattati soltanto da clienti ma, appunto, da
lettori.
In che modo cercare di costruire una
community?
Come dicevo prima,
attraverso lo scambio continuo tra noi e chi frequenta Ultima Books. Non utilizziamo
nessuna strategia particolare e nessun trucco per aumentare i nostri follower,
semplicemente ci piace affidarci al contatto umano.
Ho ricevuto da voi due email molto
curiose e affascinanti: la prima mi porgeva gli auguri di buon compleanno tre
giorni dopo dicendo di farlo proprio per differenziarsi dagli altri e mi
offriva un buono sconto (graditissimo), la seconda mi chiedeva di recensire i
testi comperati. Che altre soppresse avete nel cappello?
Molte altre
sorprese! Soprattutto puntiamo ad arrivare anche dove le librerie online
solitamente non arrivano, per far conoscere meglio la letteratura digitale a
chi ancora ha qualche remora. Per quanto riguarda le mail, anche in quel caso
abbiamo sempre odiato le mail "istituzionali", dove ad esempio ci si
rivolge al destinatario chiamandolo "Gentile Cliente". Se conosciamo
chi ci sta davanti, perché non chiamarlo per nome?
Come sfruttare la rete per farvi
conoscere?
Soprattutto
attraverso twitter, Facebook e il nostro blog. Abbiamo in programma diverse iniziative
per l'autunno, che ancora stiamo studiando.
Che importanza hanno i social media
secondo voi per costruire una reputazione e più specificatamente nella vostra
strategia?
Sono molto
importanti, proprio perché consentono un rapporto immediato con chi sta
dall'altra parte. Senza social network difficilmente si potrebbe instaurare una
conversazione, invece, fortunatamente, possiamo farlo.
Proponete anche la possibilità di
pubblicare ebook a scrittori inediti?
Simplicissimus, la
società di cui facciamo parte, ha un servizio di self publishing tra i più
apprezzati, Narcissus. Ha già pubblicato
quasi 800 libri, con ottimi risultati.
Quali sono i temi e i post più
apprezzati dai lettori del vostro blog?
Sul blog parliamo
un po' di tutto, dalle curiosità del mondo dell'editoria e delle tecnologie,
oltre a consigli di lettura e molto altro. Uno degli esperimenti di maggior
successo è stato quello del retrobottega, ogni giorno io e Lucia raccontavamo
cosa fosse successo in libreria durate la giornata. Un modo per farci conoscere
meglio e aprirci ancora di più ai lettori, un esperimento che probabilmente
ripeteremo anche perché ci ha divertito moltissimo.
E-book o carta: nella vostra
percezione quale futuro per l’editoria?
Ci vorrà ancora
del tempo, ma carte e bit convivranno per un po'. L'importante sarà non credere
che uno sia nemico dell'altro, sono soltanto modi diversi per leggere un testo.
Che poi sia su carta, su tablet o e-reader poco importa, l'importante è che si
legga di più.
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