Non basta essere on line per avere una strategia vincete. Lo
spiega molto bene Carlotta
Silvestrini, una delle esperte –e nel suo caso non è un titolo usurpato o
sdrucito- che apprezzo di più per ciò che scrive in rete (molto belli i suoi
interventi in LinkedIn e su LinkedIn che trovate qui) in questo
post molto diretto e chiaro.
Non riprendo questo tema, che ho anche trattato in questopost sull’approccio semplice da tenere per evitare proprio gli errori che
Carlotta indica come letali.
Voglio approfondire indicando come si possa costruire una
immagine autorevole, da azienda di riferimento, nel proprio settore. E questo post avrà un seguito (lo trovate qui)
So di scaricare una bomba, ma dico: scordatevi le politiche
SEO.
Intendiamoci, farsi trovare è bello, e sicuramente dipende
da che azienda siete e cosa vendete.
È però una scelta passiva: attendo seduto, come i vecchi
bottegai o avvocati delle novelle popolari, seduto sulla sedia di vimini fuori
dalla bottega.
E aspetto che qualcuno digiti la mia parola chiave.
Voglio di più, voglio andare a prendere i clienti là dove
stanno, senza aspettare che abbiano voglia di venire da me.
Voglio andare a dare ai potenziali clienti quello che
cercano per farmi apprezzare come una persona che li capisci, che li sa
ascoltare, che sa quali sono i loro interessi e i loro problemi. A che cosa
servono i social media se voglio giocare in difesa?
Personalmente sono portato a credere che lo sforzo di una
azienda, che cerca spazio in rete, debba essere focalizzato sul dinamismo: una
volta capito qual è il proprio target andare a cercarlo invece che restare in
attesa di essere trovato.
Credo che questo sia lo scopo del social media marketing, il
lavoro sul campo, per mostrare ai potenziali clienti che abbiamo voglia di
sporcarci le mani e di stare al loro fianco lì dove sono, dove si scontrano
ogni giorno con le loro difficoltà.
Io penso che il modo migliore per promuovere le proprie soluzioni, ed uso questo
termine con forte significato: soluzione implica che ci sia un problema, che ho
compreso, da risolvere e che la sua risoluzione preveda vantaggi, sia quello di
mostrare come grazie ad esse il cliente sia in grado di fare più profitti, vuoi
perché ciò che propongo aiuta a ridurre gli sprechi, vuoi perché aiuta a
vendere di più. E non dobbiamo avere paura, nel fare questo, a sudare con loro,
per rimuovere ciò che impedisce di raggiungere gli obiettivi.
Questo anche in rete, questo anche con una strategia social
media che vada a dare una mano. Come dicevano Anthony Parinello e Jeffery
Gitomer: perché qualcuno dovrebbe fare qualche cosa per se prima tu non hai
fatto qualche cosa per lui?
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