Ci sono due team di cui ogni
giocatore di rugby vorrebbe essere protagonista. Uno riservato ai soli
giocatori britannici e irlandesi ed un altro aperto a tutti.
Il primo si chiama British and Irish Lions. Sono
una selezione di rugby espressione
delle quattro federazioni delle isole Britanniche: Inghilterra, Scozia, Galles
e Irlanda. Costituitasi nel 1888, ha
effettuato da allora numerosi tour nell'emisfero sud, in particolare in particolare in Nuova Zelanda, Australia,
Sudafrica, ma talora anche in Argentina. Da rilevare anche un incontro con la
Francia nel 1989 nel quadro dei festeggiamenti del bicentenario della
rivoluzione. Oggi i Lions effettuano un tour ogni 4 anni una volta in Nuova
Zelanda, una volta in Sudafrica ed una volta in Australia. Per i giocatori e il
coach britannici è l’evento rugbistico per eccellenza, è la porta d’ingresso
nella leggenda. Per capire il valore di indossare la maglia
della selezione delle “Home Union” dovrebbero bastare le parole di uno che ne
ha fatto parte, Lawrence Dallaglio: “Non fraintendetemi, la finale della Coppa
del Mondo del 2003 (vinta dagli inglesi) è stata fantastica, ma il più
grande momento della mia carriera è stato ogni volta in cui ho indossato
la maglia dei Lions”. Come
dissero alcuni autorevoli selezionatori dei Lions che contribuirono a creare la
loro leggenda, non è facile mettere insieme questa squadra che rappresenta la
più pura tradizione britannica dove culture e filosofie diverse convivono e si
esaltano a vicenda, partendo dal
principio che gli inglesi giocano a rugby perché l’hanno inventato; gli
irlandesi ci giocano perché odiano gli inglesi e adorano le risse;
gli scozzesi perché sono i nemici storici degli inglesi mentre i gallesi
hanno un vantaggio su tutti gli altri: ognuno di loro è nato su un campo
da rugby o vi è stato concepito.
Il secondo team sono i Barbarians,
o del prestigio. Dal 1890 far parte di
questa squadra, che non ha sede né campo, non fa tornei e non rientra in alcuna
classifica, è il sogno di ogni rugbista. È un club a inviti, creato da WP
Carpmael, membro del Blackheath (uno dei più antichi club londinesi), con
l'idea di far giocare insieme i più forti giocatori britannici contro le
migliori squadre del momento, anche dopo la cessazione dei campionati, che
finivano in marzo. Secondo i principi del suo fondatore, il Barbarian Football
Club doveva essere cosmopolita e ispirato unicamente allo spirito di amicizia.
La partecipazione, esclusivamente su invito, seguiva due regole: abilità di
gioco e comportamento esemplare, in campo e fuori. Con il tempo i Barbarians
hanno iniziato a invitare giocatori non britannici. Un particolare
contraddistingue i giocatori: tutti indossano la maglia a larghe
bande orizzontali bianche e nere, tutti i indossano gli stessi
pantaloncini neri, ma ognuno tiene i calzettoni del colore del proprio club di
appartenenza. Nel dicembre 1973, i Barbarians affrontarono all'Arms Park di
Cardiff gli All Blacks: è considerata la più grande partita di tutti i tempi,
con i migliori giocatori dell'epoca tutti in campo e anche la più bella meta di
sempre, segnata da Gareth Edwards. Non avendo i Barbarians nessun obbligo o
pressione di vincere, le loro partite sono caratterizzate da gioco aperto e
pochissimi calci. Lo spettacolo, così, è sempre assicurato.
Il Rugby e la
formazione manageriale
Appartenenza, fedeltà, lealtà, definizione di
valori, mission, vision. Quanto questi elementi sono prioritari? Quale modalità
viene messa in atto per la loro definizione? Le difficoltà della loro
attuazione da chi dipende?
Queste sono domande che i manager dovrebbero
realmente porsi e fare il possibile per trovare le giuste ispirazioni per una
loro condivisione con i collaboratori.
THIS IS RUGBY
Roberto Rade
Esperto consulente formatore nel campo della vendita, si pone come partner dei clienti per aiutare la forza vendita a sviluppare competenze sempre più capaci di fare la differenza La metodologia con la quale si sviluppa ogni attività d’aula segue i più moderni schemi di apprendimento del Behaviour Modelling. Le tematiche oggetto di interventi consulenziali e formativi, che per la maggior parte dei casi sono costruite ad hoc seguendo le specificità del settore di appartenenza, comprendono:
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• Public speaking
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• Motivazione
• Problem solving e creatività
• Team building e Teamwork
• Coaching
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