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You may say
she is not so likable as she might appear, that she might look arrogant: anyway
you cannot say she was successful and she built her triumph on hard job, strong
will and brilliant creativity. And she is a very nice girl too, which is not
too bed.
Chiara Ferragni is truly on of the
main success story the web can tell about itself: how the internet can be
exploited to create a career. Ok, she’s making money out of it, but then again:
what’s wrong with it? Do you believe blogging is just art? Social voluntary
service? Do you believe those who blog about marketing do it just for a
profound sense of charity?
What I want
to underline is her capacity to leverage her passion, and her talents, to make
a fortune. And I believe that in these years, saturated by crisis, we could
look at Chiara and try to squeeze out of her story the best strategy we could find.
Her story
is quite simple and she recalls it in this post
on her blog: having being selected by American Express as a sample for
their ShowYourPotential
campaign she told her readers why they selected her and how she had been able
to reach such a wide popularity worldwide that she is the daily object of a lot
of criticism as well as crazy cheers from her fans.
What could
we learn from her example? How can we profit from what she did? It’s not worthy
to analyze her deeds from an ethical point of view, and it could also be very daredevil,
but we need to understand the basis of her strategy and use them to plan our
success.
Any
suggestion? Comments?
Puoi dire che ti sta antipatica, che se la tira, che ormai
ha raggiunto vertici di arroganza esagerati. Puoi. Magari non ci prendi, ma è
lecito. Puoi considerarla
finita, o prenderne
le parti sostenendo un complotto contro di lei, ma non puoi fare meno di considerare che è una che ce l’ha fatta. E con genialità.
Perché lì dov’è adesso c’è arrivata con determinazione,
volontà, strategia e intelligenza. Ed essere una gran bella ragazza certamente
non l’ha danneggiata. Anche se non s’è buttata in politica.
Chiara Ferragni
è un personaggio pubblico: in tre anni è passata da navigare nella sua
stanzetta a firmare collezioni di moda, sfilare per le principali case e
viaggiare tra una presentazione di collezioni e l’altra. Si fa pagare? Quindi
non è una blogger dura e pura?
Che cosa c’è di strano? È il suo lavoro! Forse che i blogger
che scrivono di marketing lo fanno perché spinti da un irresistibile afflato
umanitario avvolto di volontarismo sociale? O non per costruirsi una
reputazione e attrarre clienti?
Ma non è questa la sede per dare giudizi morali che
sarebbero anche molto temerari. Qui voglio cogliere una strategia che è stata
capace di costruire un personaggio, e ancora di più un lavoro, in poco tempo e
in anni intrisi di crisi da spezzare i polsi.
Come c’è riuscita? Lo spiega lei stessa, ovvio: dal suo
punto di vista, in questo post del suo blog di moda raccontando come è stata
selezionata da AmEx per il loro progetto Show Your Potential.
Ed è una lettura interessante dalla quale dobbiamo cercare di spremere le
giuste idee da applicare, adeguandole e adattandole, alla nostra realtà.
Chiara è un esempio di come la rete possa realmente
costituire un trampolino di lancio e di come una sapiente miscela di on e off
line aiuti ad avere successo.
Che lezione possiamo trarre? Suggerimenti? Idee? Consigli?
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