lunedì 1 febbraio 2016

Carlotta Silvestrini: il successo arriva dalla rete







Carlotta Silvestrini è una delle voci più accreditate nel mondo del web marketing. La sua missione, come scrive lei stessa nel suo profilo Linkedin,  è quella di “aiutare professionisti e imprese a posizionarsi e diffondere correttamente la propria identità nel digitale. Sono specializzata in digital rebranding, l'analisi, identificazione e risoluzione delle problematiche causate da una cattiva gestione del marchio e relativa strategia di digital marketing”.
La sua pagina web, che porta il suo nome, è molto di più di un semplice blog: è un portale ricco di idee interessanti.
Ecco dunque ciò che ha da suggerirci per una corretta strategia che ci aiuti a conquistare una posizione di autorevolezza in rete.

Il marketing è spesso sottovalutato o addirittura avversato della piccola media impresa, il marketing è considerato qualcosa di non tangibile, un po' come  "vendere fumo", l'opposto della concretezza del prodotto: che cosa si può dire, in poche battute, a un imprenditore per convincerlo a comprendere l’importanza del marketing e a investire?

"Smettere di fare pubblicità per risparmiare soldi è come fermare l'orologio per risparmiare tempo", questo diceva Henry Ford. Ho passato la mia vita a cercare di fare opera di convincimento, sprecando tempo ed energie per tanti anni. Poi ho capito che le migliori collaborazioni nascono dove entrambe le parti sanno cogliere il valore dell'opportunità. Chi investe dopo essere stato convinto non sarà mai soddisfatto e avrà comunque l'impressione di avere fatto un investimento eccessivo rispetto ai risultati ottenuti. In un mercato pieno di opportunità come quello attuale, chi sceglie di fallire perché non abbandona le sue convinzioni limitanti si merita quel destino. Dal canto mio, il salto di qualità professionale l'ho avuto nel momento in cui ho smesso di essere una crocerossina per diventare un'imprenditrice che sa dire di no.

Che cosa vuol dire “posizionarsi e diffondere correttamente la propria identità nel digitale”? Che cosa consiste il tuo lavoro e quali vantaggi produce?


Quando si avvia un'attività, c'è un passaggio fondamentale che molti sottovalutano, per presunzione o per mancanza di un buon consulente. Avere un buon prodotto, ma non sapergli dare una collocazione nella mente delle persone (branding) anche nei canali digitali (digital branding) porta all'inevitabile fallimento. Vedo queste situazioni ogni giorno: chi si vuole fare salvare emerge, chi rimane arroccato affonda, un po' come spiegavo nella risposta precedente. Il mio lavoro è parlare a fondo con il cliente (azienda o professionista), tirare fuori l'elemento differenziante dal suo prodotto o servizio, proporlo nel digitale con la giusta strategia e la giusta comunicazione. La mia consulenza strategica è una sorta di trampolino di lancio che permette di risparmiare i costi e lo scotto degli errori nell'impostazione del digital marketing. Ho visto un'azienda perdere quasi €100.000 e un anno fiscale perché il suo CEO non voleva saperne di seguire un mio semplice consiglio (che gli avevo dato gratuitamente e infatti non ne colse il valore, da allora ho smesso). Allo stesso modo ho visto clienti risorgere come fenici dalle ceneri nel momento in cui ho rivisto la loro identità di brand e la loro strategia.


In che modo i social media possono aiutare la piccola media impresa farsi conoscere, magari anche all’estero?

La rete non ha costi di spedizione o di trasporto. Solo questo dovrebbe bastare a spingere qualsiasi imprenditore dotato di un minimo di buon senso a utilizzare questo mezzo per diversificare il mercato di riferimento, intercettare nuove nicchie di mercato e portare il proprio marchio a livello internazionale.


Nella tua esperienza, quali sono gli errori più comuni che hai visto conoscere alle imprese di casa nostra nell’affrontare l’uso della rete come strumento di promozione?

L'imprenditore italiano vede i social come un giocattolo, internet come uno strumento gratuito. Due errori di valutazione dai risvolti disastrosi. I social e i motori di ricerca sono le piazze ideali in cui intercettare potenziali clienti, starci per gioco porta a perdite economiche notevoli, come quelle di cui spesso parlo nelle mie analisi. La rete è libera e ti permette di ottenere qualsiasi cosa gratis o quasi. Ma se non investi in pubblicità, non vai più da nessuna parte. Il mercato è saturo, la rete è satura, solo chi sa emergere con una buona strategia e un buon posizionamento può essere sicuro di non fallire. I tempi del "basta una paginetta" sono finiti da molti anni ormai, specialmente nel momento in cui marketplace e colossi verticali (Es. Booking) hanno preso un posto nella mente del cliente come punto di riferimento per sopperire a un preciso bisogno.


 E invece i migliori successi, le più brillanti intuizioni, qualcosa che ti ha stupito veramente e che ti ha insegnato qualcosa?

Quei pochi, ma ottimi, imprenditori che sono riusciti a focalizzarsi sul risolvere UN solo problema a una precisa nicchia, ottenendo successo in un tempo sorprendentemente breve. Quelli mi stupiscono ogni giorno. Li seguo, li studio, parlo con loro cercando di assorbirne il know-how per poi utilizzare quanto appreso con i miei clienti.


Usi con molta frequenza, con grande profitto per chi ti segue, la rivista on-line Pulse di LinkedIn: questo strumento a quale tipologia di imprese è adatto? Serve solo a chi fa del marketing e della consulenza o anche a chi svolge la propria attività in un mondo più tecnico?

LinkedIn è uno strumento straordinario. Perfetto per il B2B in qualsiasi sua forma, purché a mio avviso orientato al personal branding. Mi spiego meglio. Sono le persone il valore aggiunto, non le aziende. Chi riesce a trasmettere valore con la sua persona e il suo bagaglio esperienziale riesce a ottenere approvazione dal pubblico e di conseguenza contatti interessanti e proficui sotto l'aspetto economico. I curriculum sono carta straccia se non si riesce a farsi notare per le proprie peculiarità.



Come può un’azienda trovare il giusto equilibrio tra segnare la propria presenza in rete, condividendo pubblicando, e evitare il rischio di presentare informazioni, notizie, articoli, che non siano perfettamente in linea con la propria reputazione e stile aziendale? Mi spiego meglio: importante per le aziende poter condividere articoli, post, tweet con il proprio pubblico, non sempre contenuti di questi sono perfettamente in linea con il sentire dell’impresa. Ci si trova di fronte ad un bivio: limito la mia presenza condividendo solo ciò che è perfettamente allineato al mio pensiero quello dei miei clienti, oppure ricondivido con la mia rete ciò che ritengo comunque importante anche solo parzialmente?


Questo è uno dei punti cardine del mio lavoro, hai centrato la cosa più importante e forse anche una delle più difficili da mettere in atto. Io educo aziende e professionisti a rimanere focalizzati sull'obiettivo, impostandone le linee guida da seguire e con un affiancamento per così dire "correttivo". Revisiono idee, concetti, testi, immagini, a volte singole parole, argomenti, tone of voice, tutto. Trasformo la comunicazione professionale in una lingua che parla il nostro target, affascinandolo e coinvolgendolo. Allo stesso modo questo linguaggio allontana le persone non interessate. Non è meraviglioso?

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