giovedì 2 agosto 2012

La virtù dei clienti





Che la rete sia sempre più sede di opportunità e di innovazione è ormai assodato. La possibilità di essere creativi e reinterpretare il mondo degli affari è l’asso vincente di Internet in tutte le sue forme: dai social network ai portali ai blog. Una ulteriore conferma di come anche l’Italia non resti indietro, anzi grazie alla nostra inventività, sfruttiamo al massimo le potenzialità offerte.  Virtubuzz ne è un esempio: oltre 6.000 Partite Iva iscritte spontaneamente in cinque mesi. Un vero boom che ha decretato il successo della prima community dove i fornitori votano i clienti.
Nata a novembre 2011, Virtubuzz è già diventata un punto di riferimento per migliaia di possessori di Partite Iva e imprenditori di tutta Italia, e i numeri continuano a crescere.  La necessità di avere un clienti che paghino è oggi vitale per i piccoli, che rischiano di vedersi “suicidare” da partner o clienti che quando non truffano, tardando a pagare mettono in difficoltà professionisti e PMI. Alzi la mano chi non ha avuto almeno un cliente o un sedicente partner d’affari che non l’ha lasciato a leccarsi le ferite?

Abbiamo chiesto ad Andrea Ragno, ideatore e manager di Virtubuzz come gli è venuta questa idea e come sta funzionando il suo sito.

1) Qual è lo scopo che si pone il vostro sito?

In primis, aumentare la trasparenza nei rapporti lavorativi tra clienti e fornitori di servizi. In altre parole, aiutare i nostri utenti a formarsi un'opinione sul nuovo partner commerciale o cliente prima di stipulare un qualche accordo in via definitiva. Come ci è venuta l'idea è facile intuirlo, a noi per primi è capitato di trovarci in situazioni spiacevoli, ad aver dato fiducia e comprensione a realtà che poi si sono rivelate tutt'altro che rispettose del lavoro altrui. Ci siamo semplicemente chiesti: “Non sarebbe bello sapere prima con chi si a che fare?”. E da lì è cominciato tutto.

2) A chi è rivolto? chi trae vantaggi da essere parte di questa comunità?

E' rivolto a tutti i professionisti e gli imprenditori, a chiunque lavori con Partita Iva e fornisca un servizio a terzi. Virtubuzz è costituita da una rete di persone unite dalla stessa esigenza: lavorare serenamente. Ci piace pensare ai nostri iscritti, presenti e futuri, come ad un “club”, un gruppo affiatato ma, allo stesso tempo, esclusivo che crede nell'importanza della trasparenza e che ha un'idea precisa di quanto sia importante non svalutare la propria attività professionale.

3) Quali sono i criteri per essere definiti virtuosi?

La regola madre è il rispetto di un'etica professionale, che si può riassumere nell'inflazionatissima espressione: patti chiari, amicizia lunga. Quindi, il punto di partenza è il rispetto degli accordi.
Crediamo, allo stesso tempo, che la “virtù”, anche all'interno di un contesto aziendale, sia riconoscibile soprattutto nel momento in cui ci si trova in difficoltà. Voglio dire, è capitato a tutti di trovarsi in una situazione sfavorevole improvvisa, la differenza sta nel modo in cui questa viene gestita. 

4) In quale modo questo può aiutare l'economia italiana?

Quante aziende chiudono perché non hanno più liquidità? I miei debiti di oggi sono i tuoi di domani. Questa terribile catena di insoluti che mette in ginocchio le aziende va necessariamente spezzata, gli enti devono tornare a poter fare credito, solo in questo senso è possibile pensare a una ripresa economica.  

5) Che ruolo ha il web secondo voi nel favorire le PMI?

Cruciale, soprattutto per la cosiddetta “online reputation”. Credo che il concetto di web 2.0 sia chiaro più o meno a tutti, ebbene, oggi, le persone, in veste di utenti, si formano un'opinione su un prodotto, un servizio o un'azienda cercando le informazioni online. Il problema, se così vogliamo chiamarlo, consiste nel fatto che il web è un territorio “selvaggio”, dove a ognuno è consentito  esprimere un punto di vista su un determinato argomento in piena libertà. Sia chiaro che l'assenza di censura sul web è di per sé, e nonostante tutto, un bene. Quello che Virtubuzz si propone di fare è di incanalare le opinioni dei fornitori di servizi verso i propri clienti verso un “luogo sicuro”, autorevole. Quello che si sentiamo di garantire è il fatto che ogni opinione espressa sia il frutto di un solo unico utente e che questo utente sia realmente un'azienda. D'altronde un'opinione è un'opinione e non ha valore in sé ma solo se messa a confronto con la totalità delle opinioni. 

6) Quale strategia dovrebbe seguire una azienda per essere virtuosa?

Mettersi in gioco. Segnalare, comunicare, essere trasparente, discutere, informarsi ed informare. Tenere un comportamento virtuoso e aspettarsi che gli altri facciano lo stesso. In un qualche modo, pretendere che gli altri facciano lo stesso.

E una azienda virtuosa nei pagamenti è un’ottima occasione di vendita referenziata!

1 commento:

rino romio ha detto...

Mah! Queste sono iniziative che dovrebbero esser fatte a livello nazionale e sovranazionale, dovrebbero essere promosse e inizializzate dai politici (o dagli pseudo-tecnici) soprattutto in un periodo di crisi come questo... cercare di creare, e in qualche modo anche certificare, un sistema virtuoso o rendere appetibile alle pmi farne parte per vedersi riconosciuta la propria integrità di azienda virtuosa cui affidarsi o collaborare ad occhi chiusi!!! un feedback pubblico (alla ebay)da poter visionare in tempo reale etc ... Ma siamo in italia ... un bel po' dei politici non serve e quelli che avrebbero un paio di idee non sono in grado, e per tante ragioni, di metterle in pratica...

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