Un corridoio pieno di porte da aprire
È tradizione quindi ci tocca: fare propositi. Sul nuovo
anno.
Per cui vi faccio qualche proposta. Ecco quali che
potrebbero essere, in un tweet l’uno, i propositi da scegliere per il nuovo
anno.
Vi dirò alla fine il mio.
E mi aspetto che mi diciate qual è il vostro.
Buon 2014
- Smettere di dire “abbiamo sempre fatto così!” il mondo negli ultimi 13 anni è cambiato 20 volte almeno: come puoi non prenderlo in considerazione?
- Capire che il prodotto è diventato un prerequisito non un elemento distintivo: se non ce l’hai sei fuori, se ce l’hai sei solo all’inizio.
- Ragionare in termine di soluzioni e non di prodotto: o aiuti il cliente a fare più profitto o sei un costo da tagliare. Chiedono sempre più sconti.
- Capire che ci sono tanti mercati: almeno tre. Uno fatto da chi compra solo al prezzo più basso. Uno di chi compra solo soluzioni. Il terzo in mezzo. Ti rendi conto che vanno affrontati in modo diverso?
- Dedicare tempo ed energie a costruire una forte brand reputation: il modo di far capire agli altri che sei affidabile, competente, utile e che sei convinto che insieme si possa fare molta strada.
- Renderti conto che le competenze richieste oggi sono talmente tante e specifiche che da solo non puoi fare molta strada. Impara a scegliere di chi fidarti.
- Riscoprire che la saggezza ha radici antiche e che quello che oggi si promuove come grande novità ha tutta la forza della storia del genere umano: lo storytelling è il mestiere del cantastorie e il networking è la forza del passaparola
- Gettare alle ortiche la presunzione che se gli altri non comprano è perché non capisco niente: magari è anche così ma che cosa hai fatto tu per aiutarli a capire che il mondo è cambiato?
Il mio proposito? Eccolo qua
Lavorare così bene in rete e con i clienti esistenti, che
–come ha iniziato ad accadere nel 2013- non ci sia più bisogno di svolgere
attività di ricerca nuovi contatti perché arrivano loro direttamente grazie a
imprenditori soddisfatti e la reputazione costruita sul web.
Ambizioso? Sì. Ma se non lo fosse, che gusto c’è?
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