Sono stato a visitare Eataly a Milano, ex teatro Smeraldo e
ne sono uscito con una constatazione: è stata più utile una visita di mezz’ora
lì che un master universitario in marketing.
Già avevo imparato molto dall'incontro di Farinetti a Matching 2014 e avevo raccontato degli spunti per ripetere il successo di Eataly.
Già avevo imparato molto dall'incontro di Farinetti a Matching 2014 e avevo raccontato degli spunti per ripetere il successo di Eataly.
Che cosa ho imparato?
Per adesso ve lo elenco, poi cercherò di dedicare un post ad
ognuna di queste voci, così da poter condividere con voi ciò che ho appreso e
con il vostro aiuto imparare ancora di più.
Ecco i punti chiave
1.
Se hai un ottimo posizionamento di marchio, il
brand funziona, puoi vendere quello che vuoi perché innanzitutto i tuoi
clienti, anzi i tuoi entusiastici fans compereranno da te la fiducia;
2.
se hai un brand così il prezzo è una variabile
trascurabile;
3.
se hai un brand così puoi vendere qualunque
cosa;
4.
non porre confine alle tue idee, dentro un
contenitore come questo ci può stare ogni cosa;
5.
osa, sii un imprenditore “perché no” e
sicuramente troverai la strada giusta per avere successo;
6.
spariglia: qual è il core business di Eataly, la
ristorazione o la distribuzione? Il turismo o la formazione? O semplicemente la
consulenza?
7.
Impara a parlare per immagini;
8.
Qualunque parte del tuo business comunica, anche
le toilette: impara a farlo anche con la tua impresa.
E per finire prima di lanciare i post che verranno una
riflessione: perché Eataly ha così successo? A che cosa deve questa posizione
di predominanza? Aver intercettato un mondo prettamente italiano, e con questo
intendo sia caratterizzante il nostro paese, sia che ha un grande mercato
locale? O piuttosto porsi come garante di questo mondo, come esperto dei sogni,
come testimone dell’eatalianità?
Secondo me è proprio questo: Eataly è nel mondo della
consulenza non in quello dell’alimentazione.
Ne vogliamo parlare?
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