Valentina Sala (in coda
trovate una biografia ufficiale) è una delle persone più influenti della Rete,
almeno in Italia: lo sguardo con il quale analizza le evoluzioni continue dei
social media e dei trend è sempre lucido e profondo. Linkedin è il suo campo
principale di gioco, nel senso che qui è molto attiva. Anche Twitter la vede molto attiva con un account personale che vanta più di
3600 followers di qualità. Se devo scegliere la sua principale area di
focalizzazione indico quella dell’e-commerce.
Proprio a proposito di questo mondo le ho rivolto alcune domande. Le sue risposte
sono illuminanti
Gestire il
marketing di un negozio on-line: quali sono le sfide che affronti ogni giorno?
Innanzitutto Paolo ti ringrazio per l’opportunità di raccontare
un po’ del mio lavoro e del mondo dell’e-commerce.
Iniziamo dalla parte che preferisco: le
sfide. L’e-commerce porta con sé delle
logiche della vendita tradizionale, quindi credo che le sfide principali da
affrontare ogni giorno siano 3:
1.
portare visitatori al sito
2.
creare un ambiente - parlo di prodotti, design, servizi, contenuti - che porti
all’acquisto
3.
conoscere sempre meglio i clienti già presenti e sviluppare una
relazione duratura e di fiducia con loro
Questo significa pianificare attività di promozione e
di lead generation più adatte agli
obiettivi e al settore, analizzare i dati del sito e delle vendite e modificare
strategia e layout in base ai dati raccolti. Ah, il tutto condito da tanti,
tantissimi test.
In che modo
è possibile sfruttare la rete per promuovere un sito e-commerce?
La rete offre tantissime possibilità di promozione
per un sito di vendita online. Ovviamente ognuna ha propri obiettivi,
specificità e anche costi!
Andiamo dal keyword advertising al social
media marketing, passando per l’influencer marketing, l’email marketing e l’inbound
marketing (perdonami tutti questi termini in inglese, ma tradurli in italiano
non ha molto senso).
Diciamo che negli ultimi anni le
possibilità sono aumentate moltissimo. Alcuni strumenti sono davvero molto
efficaci:
- Influencer
marketing: ovvero la creazione di relazioni tra brand e influencer di
settore in modo che entrambi ne traggano vantaggio. Questa tipologia di attività, è molto più
veloce e diretta se fatta online. Ed ha molto più eco.
- Retargeting:
o come lo chiamo io ‘ti perseguito finché non compri’, è un modo per andare
a colpire con pubblicità mirata e personalizzata chi ha già visitato il
nostro sito (o chi ha un profilo simile ai visitatori).
- Social
media: interessanti per quello che riguarda la relazione e il dialogo con i
clienti e il customer service. Trasparenza, ascolto e fiducia, questi gli
obiettivi del social media marketing per l’e-commerce.
Se si tratta di Instagram e Pinterest
invece, parliamo di ispirazione
L’importante, quando si redige una
strategia di digital marketing, è tenere presente che tutte le azioni compiute
sul web sono misurabili. Quindi bisogna mettersi nell’ottica di poter tracciare
i dati e analizzarli.
Fai ampio
uso LinkedIn: qual è la strategia che pensi sia vincente?
Mi ha fatto piacere leggere l’intervista
a Mirko Saini. Da lui e altri amici professionisti ho imparato a vedere Linkedin
come uno strumento molto efficace per il personal branding. Ho ancora molta strada
da fare, ma ti posso dire che già mettendo in pratica due o tre consigli, i
risultati arrivano.
Prima di
tutto ho ottimizzato il mio profilo. Job title,
descrizione delle varie attività e tutto il resto tenendo sempre bene in
mente l’obiettivo: farsi trovare da chi cerca una persona nel mio ruolo e
crescere in autorevolezza nel mio ambito d’azione.
Poi
cerco di condividere aggiornamenti ogni giorno e di seguire e commentare altri
profili di mio interesse. La logica è quella
dell’arricchimento personale e dei followers. E infine Pulse: per chi come me
non ha (ancora un blog) è davvero uno strumento utile ed efficace per fare
content marketing e personal branding.
La
costanza è fondamentale ed è anche la cosa più difficile per me. Ma come succede per i piani di marketing, se devo decidere dove
investire, come prima cosa guardo quali strumenti mi hanno dato i miglior
ritorno sugli investimenti. Posso dirti che per il mio business personale,
Linkedin è uno di questi.
Che
tipologia di aziende della tua esperienza possono utilizzare la rete per
promuovere i loro prodotti?
Tutte, nessuna esclusa.
Gli strumenti sono tanti e tutti
differenti. Davvero non riesco a trovare un settore - o una dimensione
aziendale - che possa ignorare il web (mobile incluso) per fare promozione.
E’ ovvio che per fare B2B sceglieremo
alcune strade piuttosto che altre. Però ti posso dire che all’ultimo corso di
e-commerce marketing che ho tenuto, uno degli studenti possiede un armeria e
vuole aprire il sito e-commerce per tutta la parte di accessori.
L’importante
è partire con lo studio del mercato, l’analisi interna ed esterna e redigere un
buon business plan (o la strategia di marketing) e non approcciarsi al web
sulla base di mode o per sentito dire.
È possibile
raggiungere anche l’estero secondo te?
Assolutamente sì. Il bello della rete è
proprio questo: non ha confini.
Di recente è uscito uno studio che dimostra che i gradi di separazione tra le persone sono poco più di 3. Ciò vuol dire che in teoria mi separano solo 3 contatti da Obama o dal Papa.
Di recente è uscito uno studio che dimostra che i gradi di separazione tra le persone sono poco più di 3. Ciò vuol dire che in teoria mi separano solo 3 contatti da Obama o dal Papa.
Ci sono mercati meno facili, come la Cina
o la Russia, per via della complessità normativa e culturale. Ma l’internazionalizzazione delle aziende è
una delle strade da percorrere senza indugi in questo periodo. E si può
fare in modo graduale.
Le imprese italiane sono state troppo
ferme dentro i confini, e ora pagano caro il prezzo di aver lasciato campo
libero a quelle straniere.
Quali sono
le reali opportunità per le imprese italiane, penso soprattutto alle PMI agli
artigiani, di crearsi un mercato con l’e-commerce?
Le opportunità sono in
crescita, lo dicono tutti gli studi di settore. Purtroppo non è l’eldorado.
L’apertura
di un sito e-commerce richiede investimenti importanti, sia per gli studi
preventivi, che per l’infrastruttura e il sito e non da ultimo per la
promozione e la gestione.
Ci sono soluzioni più o meno onerose sia
in termini di investimenti monetari che di tempo e di altre risorse, come per
esempio i marketplace: Amazon, Ebay, Etsy solo per citarne alcuni.
Le piccole
aziende hanno possibilità, ma devono mettere in conto la necessità di
investimenti iniziali e soprattutto di un piano strategico con basi solide.
Insomma, l’e-commerce non è un’attività che si improvvisa o che si ‘prova’.
Un accenno di risposta l’ho dato nella
domanda precedente, anche se limitata all’e-commerce.
La rete è uno strumento straordinario perché flessibile,
veloce e accessibile a tutti. Ma queste caratteristiche hanno ahimè
rappresentato anche un limite. Perché troppe aziende (o persone fisiche)
credono di poter improvvisare e fare da soli.
Il primo
errore, il più grande, che si possa fare approcciando alla rete è la mancanza
di obiettivi e strategia. Troppo spesso
vedo account social aperti per moda, senza un perché o una
direzione. Oppure investimenti altissimi in pubblicità online fatti
senza avere un’idea del pubblico di riferimento e senza aver prima analizzato
la propria presenza (vedi il sito internet)
In rete, ma consentimi di dirlo, anche
offline, non è possibile applicare un modello di successo a tutti i settori e
in tutti i casi. Si deve necessariamente partire dalla definizione degli
obiettivi che si vogliono raggiungere e dall’analisi delle risorse a
disposizione.
Tutto il resto è pura imitazione.
Un altro
errore che costa caro a molti, in rete, è la mancanza di trasparenza.
Parlo per i singoli e per le aziende allo
stesso modo. La comunicazione ha perso la gerarchia di un tempo, ora emittente
e destinatario del messaggio si compenetrano e confondono in un circolo
virtuoso.
Pensare di ‘andare online’ omettendo
informazioni o mascherando errori o disfunzionalità non è la strada
migliore. La rete non perdona, la rete ha potere. Indaga, conosce,
approfondisce. Devi essere disposto a metterci la faccia e ad essere pronto e
disponibile al confronto.
Un’altra
cosa da non fare è essere approssimativi e incostanti.
Il web è uno strumento complesso e sempre
in evoluzione. Per poterlo usare in modo efficace, lo si deve analizzare e
conoscere nel dettaglio. Capirne le logiche, le modalità di azione, i
linguaggi. Bisogna essere curiosi e sperimentare.
Riproporre la propria presenza offline,
tale e quale anche in rete, non ha senso.
Il web è
fatto di relazioni. Se si è incostanti e monotoni, il legame si spezzerà.
Sei anche
trainer di Social Media strategy:
che cosa ha imparato della tua attività da aula?
E’ un aspetto del mio lavoro che amo
follemente, proprio perché mi permette di imparare sempre cose nuove
o avere stimoli per approfondirne delle altre.
Affiancare persone o aziende mi ha permesso
di conoscere vissuti dei Social che non conoscevo. Punti di vista molto
distanti dal mio, ma reali e con cui cimentarmi.
Ho imparato che la cultura digitale non è
affatto scontata. E che dobbiamo essere noi professionisti del settore a
prendere per mano realtà distanti cercando di far comprendere meglio le logiche di questo mondo
‘astratto’.
Ho imparato che i migliori risultati li
ha chi non si approccia ai social in modo tecnico o commerciale. Ma piuttosto
chi ha di base una passione viva per la propria attività.
E soprattutto, che non tutti sono portati
per questo tipo di attività, mentre troppo spesso sento dire ancora che ‘può
farlo chiunque’.
Quanto
ritieni possibile e valida la costruzione di un network tra professionisti
questo settore?
E’ già realtà. La rete per me è
innanzitutto connessione tra persone. Il mio percorso è iniziato grazie ad
un tweet. E alla persona che dall’altra parte mi ha gentilmente risposto.
Ci sono moltissimi esempi di networking
fatto bene. Sai perché funziona? Perché non possiamo sapere e fare tutto da
soli. L’unione fa davvero la forza.
Non è detto che sia facile, soprattutto
perché molto spesso la logica individualista prevale sull’obiettivo comune. Non
è facile trovare professionisti e colleghi disposti a ‘cedere’ il proprio
sapere e a lavorare per qualcosa che non sia solo il guadagno personale.
Ma per fortuna sul mio cammino ho
incontrato tante persone che la pensano come me e con le quali è possibile fare
squadra.
Non si tratta di volontariato, mi
preme specificarlo. Ma di una logica win-win dove gli sforzi dei singoli, se
uniti, possono raggiungere risultati molto più grandi
Valentina Sala
E-commerce e web marketing manager.
Aiuto aziende e privati a sviluppare una
strategia di vendita online vincente, affiancandoli dall'analisi del progetto
fino alla definizione del piano di marketing e alla formazione delle risorse
che devono occuparsene.
Sono responsabile dei corsi di formazione
su web, social media marketing e e-commerce per OkNetwork digital media
agency
2 commenti:
Un bell'articolo approfondito e pieno di spunti! grazie
Grazie, il complimento va soprattutto a Valentina!
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