mercoledì 30 novembre 2011

La forza del brand



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Avere un brand è importante. In alcuni casi è obbligatorio.
E avete bisogno di definire in maniera inequivocabile il vostro brand, il vostro posizionamento e il vostro messaggio. Come volete essere ricordati e cosa volete ispirare. Questo è ineludibile se desiderate sollevare un passaparola positivo che genererà un’onda di vendita referenziata.

Dunque lavorate molto attentamente a questo passaggio.


E dopo aver fatto ciò, dovete comunicare il vostro marchio/brand al cliente. Anche attraverso i vostri prodotti è ovvio.


Vi vorrei suggerire due interessanti opzioni per fare ciò, due soluzioni che possono aumentare il vostro brand e valorizzarlo in un modo divertente.

Se state vendendo prodotti di pelle, non importa quali, la OneClak solution può aiutarvi a dichiarare saldamente il vostro marchio con ognuno dei vostri prodotti, come una firma indelebile che caratterizzerà i vostri prodotti.


Una seconda soluzione interessante è usare un’innovativa scatola in legno che  sarà per il vostro cliente molto più che una semplice confezione. La soluzione che offre Cromobox vi permette di creare scatole eleganti che possono parlare ai vostri clienti spiegando quello che siete e in cosa vi differenziate dagli altri venditori. Potete infatti utilizzare la parte esterna della scatola  per veicolare un messaggio, creare un atmosfera.
Potete applicare un codice QR sulla confezione e dare così informazioni maggiori ai clienti: una canzone, un video, una storia.

Ritengo che Cromobox offra un ampio range di possibilità utilizzabili da chiunque voglia promuovere il suo brand in un modo intrigante e innovativo. La scatola stessa può vivere una vita diversa dal suo contenuto. Esser utilizzata in altri modi per la sua eleganza.
E parlerà sempre di voi.

Queste soluzioni stimolano altre idee che volete condividere con noi?



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Branding is important. In some way mandatory.
And you need to have defined in a unmistakable way your brand, your positioning and your message. How you want to be remembered and what do you want to inspire. That is ineludible if you want to raise a positive word of mouth that will create a wave of referral selling.
So better work profoundly on that.

And then, you have to communicate your brand to your client. Through your product too.
I would like to suggest you two interesting option for that, two solutions that can enhance your brand and valorize it in a new funny way.


If you are selling leather products, no matter which one, the OneClak solution can help you to state firmly you brand with any of your products, like a sort of signature that will indelibly characterize what you are selling. A way to make a claim and a connection between that piece of art and your name.


A second interesting way is to use a innovative wooden box that will be to your client much more than just a package. The Cromobox solution allows you to create a nice box that can talk to your clients explaining who you are and why you are different, better say why they are different. You can use all the external side of the box  to convey a message, create a spirit.
You can put QR codes on the package and thus giving more to your client: a song, a video, a story.
I do believe that the Cromobox offer a wide range of possibility for anyone willing to promote his/her brand in an intriguing way. The box itself can live a different life than the content.


And it will always talk about you.
Did these solutions inspire more ideas that you would share with us?





lunedì 28 novembre 2011

Breaking news: FB & local market

Segnaliamo questo post apparso su Social Media Examiner che illustra come sfruttare Facebook per incrementare il giro d'affari dei negozi sviluppando legami locali con fan e utilizzatori dei social media.
Intervista video con il CEO di BlitzLocal






We are pleased to suggest you to visit this post published on Social Media Examiner about how to connect with local customers. It's an interesting video interview with the CEO of https://www.facebook.com/blitzlocal

domenica 27 novembre 2011

The consultant job - Perché vi serve un consulente?


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Perché dovreste cercare un consulente? Perché cercate un consulente? Cosa state chiedendo ad un consulente?
Ve lo domando perché sto mi trovo sempre più coinvolto in una guerra che non so se sia più basata su orgoglio o ignoranza o su una disgraziata miscela di questi due fattori.
So che posso essere poco apprezzato dicendo ciò e che solitamente un consulente non dovrebbe essere aggressivo.
Ma.
C’è un grosso ma.
Ed è basato su una etica professionale, deontologica.
Un consulente dovrebbe suggerire ai propri clienti cosa è meglio per loro.
Il che in certi casi è: evitare di contattare una società di consulenza se non si è pronti alla consulenza.
Qual è infatti il compito di un consulente?
Studia, impara e fa esperienza per te in vari campi, di modo che quando hai bisogno di una certa conoscenza o una certa competenza, puoi acquisirla da lui senza spendere tempo, sforzi e senza commettere errori per raggiungere lo stesso livello di conoscenza e consapevolezza.
Tutto ciò e particolarmente vero in questo frenetico mondo che corre così velocemente come potete controllare facilmente solo guardando i video della serie “did you know?”  su YouTube. Come questo.
Non si può essere aggiornati su tutto: lasciate che siano loro a farlo per voi e che condividano con voi la loro esperienza.
Ecco ciò che i consulenti possono fornirvi, il loro vero valore aggiunto: sono un passo avanti perché è il loro lavoro. Potete fidarvi o meno, il che è una vostra legittima scelta ovviamente.
Ma non chiedetegli di fare un lavoro diverso, non chiedetegli di dire si alla domanda “dico bene? Ho ragione?”, se facessero solo questo andrebbero contro la loro professionalità.
I consulenti devono provocare, essere taglienti, fare domande dure e sgradevoli, devono mostrare dove state sbagliando, o meglio devono dirvi dove non state facendo il vostro meglio.
Allora, come potete verificare se volete realmente affidarvi ad un consulente?
Ecco qui un piano d’azione che vi propongo. Che è anche una sorta di test

1.      Perché state cercando un consulente?  Che scopo volete raggiungere?
2.     Siete pronti a cambiare idea se il consulente dice qualcosa di ragionevole e sensato?
3.     Vi fidate del consulente che avete scelto o che vi hanno proposto?
4.     Avete controllato la sua reputazione online-offline? Ha scritto qualcosa che pensate sia affidabile e che vi piace e vi permette di trovare idee per la vostra situazione?
5.      Avete controllato le sue referenze e parlato con qualcuno dei suoi clienti?
6.     Ora che state prendendo in considerazione di assumerlo, parlate con lui e chiarite cosa vi aspettate da lui, questi saranno i confini che il consulente non dovrà superare e il modo con cui voi misurerete il suo successo. Permettetegli di dire con franchezza cosa pensa riguardo alle questioni che gli proponete.
7.     Chiedetegli di giustificare quello che sta proponendovi con logica e ragionamenti e possibilmente con referenze (non è obbligatorio ovviamente, specialmente se avete a che fare con argomenti innovativi): non giudicate con emozione e sentimenti. Non dovete innamorarvi di lei (potrebbe essere un effetto collaterale, a volte indesiderabile…) dovreste applicare i suoi consigli per aumentare i vostri profitti.
8.     Chiedetegli di spiegarvi come ciò che vi propone abbia impatto sul profitto..
9.     Non chiedete di garantire un risultato: voi lo fareste con i vostri clienti?
10. Trovate un modo per valutare il suo lavoro e in caso definite una retribuzione collegata a tali risultati.
Se non siete pronti a cambiare idea, se siete troppo affezionati al vostro modo di lavorare…non cercate un consulente e gentilmente rifiutate ogni proposta.
Avete altre idee da condividere con noi?


English version 




Why are you looking for a consultant? What are you searching for?
I’m asking this because I’m striving more and more against a challenge which I don’t know if it’s more based on pride or on ignorance or a crazy mixture of these two.
I know I can be unpleasant saying this and that usually a consultant should not aggress.
But. There is a big but.
And it’s founded on professional ethics, deontology.
A consultant should suggest to his clients what is best for them.
And in some case is: forget about consultancy if you are not prepared for it.
What is a consultant doing?
She/he is studying, learning and making experience for you in several fields, so that when you will need this know how, this knowledge, you could buy from her/him without spending time, efforts and mistakes to reach the same level of knowledge and awareness.
And this is especially true in this frenzy world running so fast  as you can easily check just watching the “did you know?” video series on YouTube (click here for the 2011 one).
You cannot be updated on everything: let them do for you and then share with you their expertice.
So that is what consultants con provided you, their added value: they are one step beyond because it’s their job. You can trust them or not, that is your legitimate choice of course.
But do not ask them a different job, do not ask them just to say yes to the question “am I right?”, if they do just so they are betraying their professionalism.
Consultants have to provoke, to be sharp, to ask tough and unpleasant questions, they have to show you where you are wrong, or better say where you are not doing your best.
So how can you check a consultant? Here an action plan I would recommend.
1.     Why are you looking for a consultant? What do you want to achieve?
2.     Are you ready to change your mind if what the consultant says makes sense?
3.     Do you trust the consultant you have chosen or who proposed to you?
4.     Did you check her/his reputation on/off-line? Did she/he wrote something that you think is reliable and you like and suits your situation?
5.     Did you check is references and talked with some of his/her clients.
6.     Now that you are considering to hire her/him please tell him/her clearly what you expect from him/her, which will be the boundaries she/he could not overcome and how you will measure her/his success. And allow her/him to say frankly what she/he thinks about that.
7.     Ask her/him to justify what he/she is proposing with logic and reasoning and possibly with references (not mandatory of course, especially if you are dealing with a new subject): do not judge by emotions or feelings. You should not fell in love with him/her (this could be just in case a side effect, sometime undesirable…), you should apply her/his suggestions to increase your profit
8.     Ask her/him to explain you how what she/he is suggesting will impact your bottom line
9.     Don’t ask her/him to guarantee the results: would you do the same for your clients?
10. Find a way to measure her/his job and in case define a fee linked to these results

And if you are not ready to change your mind, if you are too in love with your way… do not look for a consultant and gently turn down any proposal.
Do you have other suggestions or hints to share?

venerdì 25 novembre 2011

Increasing the walk-in: two business case - Aumentare i clienti in negozio: due casi concreti



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Vi avevamo promesso nel post precedente che avremmo condiviso con voi un paio di esempi di applicazione delle strategie proposte per aumentare il numero di coloro che entrano in negozio.
Nella tabella che segue troverete la descrizione dei due business e l’applicazione degli otto step ai due casi.

Tipologia
Interior design
Fruttivendolo
Descrizione del  business
Telerie per interni, tovaglie, centrotavola, copri divani, lenzuola….
Verdura e frutta bio direttamente dal produttore
1) chi sono i miei clienti
Persone di classe agiata che vogliono rendere la propria casa esclusiva e diversa da tutte le altre
Famiglie che vogliono scoprire il potere e il gusto dei prodotti bio

2) cosa vogliono sapere
Come arredare la casa con originalità e stile

Come utilizzare frutta e verdura in modo inusuale per aumentare il gusto della cucina italiana
3) come costruire la mia reputazione
La mia esperienza nell’utilizzo dei tessuti, tovaglie, copri divani e simili per far diventare spettacolare la casa
Come cucinare le verdure e utilizzare la frutta e produrre piatti deliziosi
4) strategia on- & off-line
a)mostrare video che mostrano case e spiegano come creare una specifica atmosfera
b)organizzare seminari che spiegano come usare la tela, i drappi, le tovaglie per decorare casa
a) mostrare video che facciano vedere come preparare e cucinare con verdure e frutta piatti innovativi, tradizionali, esclusivi, semplici….
b) serate di incontri  con assaggi

5) diffondere le notizie
Fashion blogger, riviste di moda on line, blog che parlano di decorazione di interni
Riviste di cucina, blog di cucina, siti di ristoranti, annunci pubblicitari su Google, Facebook, blog…

6) trovare connessioni
Hotel, mobili, altri negozi dello stesso genere con businnes sinergici (oggetti per casa, dipinti, oggettistica antica…)
Ristoranti, macellerie, drogherie, hotel…

E gli step 7 e 8?


Sono compiti a casa per voi: cosa suggerireste? Cosa ne pensare? Avete suggerimenti o critiche per noi?




English version




We promised in our previous post that we would have shared a couple of samples of the application of the strategy proposed to improve the number of walks-in for shops.
Let’s then start to describe the two business I’d like to talk about and then write down my suggested strategy for them two.
What
Interior design
Greengrocer
Description of the business
Home textile
Bio vegetables and fruits from the producers
1) who are my clients
High end people willing to make their home exclusive and different from any other else
Families willing to discover the power and taste of original bio products
2) what they want to know
How to decorate their home in a stylish and smart way
How to use vegetables and fruits in non conventional ways to enhance the taste of the Italian cuisine
3) what to build my reputation on
My expertise in using textile, table cloths, antimacassar (copridivani) and so on to make a home extraordinary
How to cook vegetables and use fruits to produce extraordinary dishes
4) on- & off-line strategy
a) Videos showing homes and explaining what to do, how to use products to enhance a specific atmosphere….
b) organize seminars to explain how to use linen, drapes, table cloths to decorate
a) videos showing how to prepare and cook

b) meetings and tasting events
5) widespreading the news
Fashion blogger, on line magazines about home decoration, blog about home decoration…
Cooking magazine, cooking blogs, restaurant home pages, adwords…
6) find connections
Hotels, furniture, other shops in the same area with synergic business (home objects, paintings, antique trade…)
Restaurants, butchers, hotels…

And what about step 7 & 8?


That’s you home work: what could you suggest to do?  What do you think about? Which are your suggestions and critics?

martedì 22 novembre 2011

The referral shop: 8 hints to increase walk-in - 8 semplici passi per portare nuovi clienti in negozio


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La vendita referenziata riguarda il passaparola. Beh, per essere preciso non si tratta soltanto di passaparola, ma sarebbe meglio dire che si tratta di trovare il migliore, più veloce e più semplice di procurarsi nuovi progetti e nuovi clienti attraverso altre persone.
E come può funzionare per i negozi? Come può un negozio aumentare il numero visite creando diventare clienti fedeli?
Ritengo che si possa trovare una strategia basata sulle attività di micro marketing, comprese attività costruite sul web.

Il mio suggerimento è quello di seguire questo approccio, costruito intorno a otto semplici passaggi:

2.     Trovate cosa potrebbero essere interessati ad imparare, a sviluppare: che conoscenze collegate al vostro settore siete in grado di condividere con un pubblico interessato?
3.     Come potete dire loro che provvederete ai bisogni che avranno? Iniziate a creare la vostra reputazione prima di spargere la notizia: su che cosa sarà costruita la reputazione?



4.     Come si costruisce la reputazione? Lavorate sia on-line che off-line.
a.     On-line: iniziate a produrre video e post che riguardano l’argomento che volete condividere con i vostri potenziali clienti: trucco, oggettistica per la casa, design di interni, moda, abbigliamento…
b.     Off-line: organizza un evento con i tuoi clienti e parlate del vostro argomento preferito, o meglio: il loro argomento preferito.
5.     Diffondete la tua esperienza organizzando eventi più in grande e usa i media per promuovere e condividere le tue conoscenze, il tuo know how.
6.      Trovate connessioni e collaborazioni con il business e i negozi nella vostra area per condividere clienti e metodi.

7.     Contattate personal shopper che possono guadagnare prestigio promuovendo le vostre soluzioni ai loro clienti esclusivi: con personal shopper intendo chiunque possa far arrivare nuovi clienti al vostro negozio.
8.     Usate i social media per rinforzare la vostra reputazione descrivendo ciò che avete fatto per i vostri (potenziali) clienti.

Come potete vedere, questi sono otto sintetici punti che dovrebbero essere esplosi e ampliati per scrivere un vero piano di azioni. Posso facilmente affermare che tutto ciò si può fare senza troppi sforzi.
Avete suggerimenti e commenti che derivano dalla vostra esperienza che possono essere aggiunti a questa lista?
Nel nostro prossimo post vedremo come applicare facilmente questa ad un paio di casi così da poter fornire un esempio concreti ai lettori.




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Referral selling is about word-of-mouth. Well not just world-of-mouth, or better say finding the best, easiest and quickest way to get new prospects and clients through other people.
So what about a shop? How can a shop increase the number of walks-in that should then be hopefully transformed in loyal clients?
I think we can find a strategy based on micro-marketing activities, including a web-based action-plan.
My suggestion is to follow this approach, built around eight simple steps:





1.     start with a clear definition of who are actually your clients. The buyer persona approach could help a lot. The sharper and plainer you can describe your client, the easier will be to plan a tactic.
2.     Find out what could be interesting for them to learn, to develop: which know how connected to your business are you able to share with an interested public?
3.     How can you tell them that you will be providing the support they need? Let’s start with building your reputation before spreading the news: what will be my reputation built on?





4.      How can you build you reputation? Work both on- and off-line.
a.     On-line: start producing videos and posts about the subject you want to share with your potential clients: make up, home décor, interior design, fashion dressing…
b.     Off-line: organize an event with your clients and discuss your favorite subject, better say: their favorite subject
5.     Widespread your expertise organizing larger events and using media to promote and share your know how
6.     Find connections and partnerships with synergic business and shops in your area to share clients and approaches.



7.     Contact personal shoppers that can win prestige in promoting your solutions to their exclusive clients: by personal shopper I mean anyone that can forward clients to your shop.
8.     Use the (social) media to reinforce your reputation describing what you did for your (potential) clients.

As you can see, these are synthetic hints that should be exploded to write down a true action plan. I can easily claim that you can do that without striving too much.
Are there any other suggestions coming from your experience that can be added to these eight steps?
In our next post we will see how to apply this strategy to a couple of business so to provide a concrete  example to the readers.

domenica 20 novembre 2011

Sharing ideas in the wiki age


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Siamo nella wiki-era. Grazie alla rete e alla facilità di condividere contenuti sembra che l’attuale sfida che dobbiamo fronteggiare sia rappresentata dalla diffusione di idee e informazioni. Queste ultime sono molto diverse dai semplici  fatti e numeri, perché non sono semplici dati, hanno un valore aggiunto: la notevole rilevanza per i lettori.
Questo è il motivo per cui i blog, i video, le newsletter, i siti web stanno crescendo esponenzialmente: i nostri (potenziali) clienti non sono interessati a sapere quanto siamo intelligenti e quanto siano brillanti i nostri prodotti. In realtà non gliene importa un accidente.
Loro compreranno da noi se riterranno che siamo affidabili, e noi saremo riconosciuti come affidabili quando saremo in grado di fornire loro informazioni importanti che possono aiutarli a raggiungere i loro obiettivi.
Il problema adesso è che dobbiamo essere innovativi e creativi, praticamente ogni giorno, per scoprire nuovi modi di fare tutto ciò. Dobbiamo essere creativi in due modi diversi:
  • Nei contenuti: cosa può essere veramente e sorprendentemente “eccitante” per i nostri clienti?
  • Nei media e negli strumenti che utilizziamo per trasferire i contenuti: video, blog, articoli o tweets?
Se vendete scarpe al dettaglio cosa potrebbe essere rilevante per i vostri clienti (a proposito chi sono davvero i vostri clienti? La gente che indossa le vostre scarpe o il rivenditore che le vende?) da portarli a comprare le vostre scarpe?
E se vendete etichette?
Come scopriamo cosa sarà più adatto alle aspettative dei nostri clienti?
Proviamo a scoprire le risposte alle domande che ci siamo posti e un metodo per risolvere ogni altro caso.
Abbiamo bisogno di essere percepiti così tanto interessanti dai nostri potenziali clienti che non solo ci  noteranno ma addirittura ci preferiranno alla concorrenza a causa della nostra brillante immagine.
Cosa potrebbe interessare a qualcuno che vuole comprare un paio di scarpe? Deve essere qualcosa relativo alla moda perché anche se applichiamo il metodo “buyer persona” non possiamo delineare con millimetrica perfezione il profilo di tutti i nostri clienti.
Dunque deve essere collegato al modo in cui le scarpe vengono indossate. O su come vengono prodotte. Come vengono create, cosa ispira lo stilista che le disegna. Una storia può coinvolgere le scarpe come una specie di eroe o di protagonista, come per esempio nella storia di Cenerentola o in quel del Gatto con gli stivali.
E per quanto riguarda le etichette? Beh credo che in questo caso abbiate bisogno di fornire suggerimenti e buone idee che possano aiutare i vostri clienti a fare più soldi: potete dunque lavorare sull’impatto che le etichette hanno nell’attirare nuovi compratori o nel ridurre spese di movimentazioni.
Quindi il processo può essere questo: scoprire quale sia il vero scopo dell’utilizzo del vostro prodotto e lavorare su quello per identificare le idee da condividere.
Qual è l’obiettivo che si ha nell’indossare scarpe? Essere più attraenti di chiunque altro.
E l’obiettivo di attaccare un’etichetta al vostro prodotto? Essere in grado di attirare più clienti che la concorrenza quando il prodotto è sullo scaffale.
Ok, tutto ciò può essere vero e interessante, ma: cosa ha a che fare con la vendita referenziata? Che mi dite?




English version









We are in the wiki age. Thanks to the net and the ease to share contents it seems that the present challenge we have to face is the dissemination of ideas and information. These last ones are really different from the basic facts and figures because they are not merely data, they have an added value: the relevance for the readers.
This is why blogs, videos, newsletters, websites are growing exponentially: our (potential) clients are not eager to learn about how smart we are and how brilliant are our products. Actually they don’t give a damn about it.
They will buy from us if they believe we are reliable to them, and we will be perceived as reliable if we can provide them valuable information which can help them to reach their goals.
The problem now is that we need to be almost daily innovative and creative to find out new ways to do this. And we need to be creative in two different ways:
1.     The contents themselves: what should be truly and amazingly exciting for our client?
2.     The media and tools we use to transfer the contents: videos, blogs, articles or tweets?
If you are selling shoes through retails what could be relevant to your clients (and by the way who are really your clients? The people wearing your shoes or the retailer who will sell them?) so that you can lead them to buy your ones?
And if you are selling labels?
How can we find out what will suit the best our clients’ expectations?

Let’s try to find out both answers for the questions we asked and a methodology for any other case.
We need to be so interesting for our potential clients that they will not just notice us but prefer us over the competition because of our brilliant image.
What could be interesting to someone buying a pair of shoes? It has to be something related to the fashion because even if we apply the “buyer persona” method we cannot sharply profile all our customers’ types.
So it has to be related to the way shoes can be worn. Or how they are produced. How they have been designed, what inspired the stylist. A story that could involve the shoes as a sort of hero, like in the tales of Cinderella or of Puss in boots.
And what about labels? Well I believe that in this case you need to provide clues and good ideas that can help your clients to make more money: so work on the impact that labels can have in attracting clients or reduce handling costs.
Therefore the  process can be this one: find out what is the true goal of using your product and work on that to identify ideas to share.
Which is the goal of wearing shoes? Being smarter than anyone else.
And of pasting a label to your product? Being able to attract more clients than the competition when the product is on the shelf.
Ok, this can be true and interesting, but: what has all this to do with the referral selling? What do you think?




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