Molto più di un best seller. Come dice Kevin Roberts, è un Lovemarks. Non ti piace solo leggerlo e
rileggerlo. Sei pronto a batterti per lui. Vorresti viverlo. Avere i suoi eroi
a cena.
Perché?
Che lezione si può apprendere da un romanzo per fare
marketing?
La sfida la lancia appunto Roberts, che nel suo intrigante
ed utile saggio Lovemarks lo cita insieme a Apple, Harley Davidson, Nike, Real
Madrid, Steven Spielberg, Vespa, Chanel nr. 5.
Che lezione possiamo apprendere da Il Signore degli Anelli
per il nostro prodotto?
In questo testo di qualche anno fa il CEO di Saatchi &
Saatchi introduce il concetto i lovemarks, quei brand che conquistano l’amore
dei consumatori, che restano fedeli in funzione di una relazione stabile.
E invita ad imparare da loro. E spinge proprio a trarre
spunti dal successo di Tolkien.
Perché lo amiamo?
Perche parla ad ognuno di noi come se fossimo l’unico
destinatario della storia. Perché non scende a compromessi. Perché ti puoi
immedesimare in tutti i personaggi senza sentirti poco adeguato. Perché ti fa
anche ridere. Perché tiene fede alle sue promesse. Perché non ti stanca mai.
Perché ti tiene per mano e ti porta dentro un mondo che riesci a “sentire”:
profumi, suoni, colori. Perché ti commuove. Perché ti scatena la voglia di
combattere per qualche cosa che vale la pena. Perché non ti tradisce con
scorciatoie e concessioni alla passione scura.
E come rendere tutto questo in un prodotto? In un servizio?
Qualche idea ce l’ho, ve la racconto la prossima volta. E
voi che cosa ne dite? Che cosa suggerite?
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