G+ mi intriga e mi spaventa. Mi riprometto sempre di interessarmi al suo funzionamento ma non trovo mai il tempo (o la voglia? l'interesse?) per farlo.
Mi ha molto colpito questo articolo apparso sul blog di Stefania Boleso, una amica prima ancora che una professionista che stimo molto, firmato da un'altra donna di grande professionalità che mi onora della sua amicizia: Gabriella Sannino. Parla del successo di GooglePlus.
Dunque è evidente che non posso trascurare più di conoscere questo strumento. Quale modo migliore per imparare che chiedere a chi conosce bene il mezzo e ha voglia di raccontarcelo.
Ecco come è nato il guest post di Simona Pozzi.
“Cosa diresti ad un amico per farlo entrare in Google+?” Mi sono posta questa domanda quando ho organizzato un breve incontro al Lab121 sulle pagine business. Si tratta di un social, certamente, ma con connotazioni diverse da Facebook che siamo abituati ad usare per passatempo e per condividere stati dy’animo e passioni. Entrata in Google+ per curiosità, come tester nel 2011, non mi sono sentita subito coinvolta. Volevo capire le dinamiche e come utilizzarlo al meglio, soprattutto perché era poco frequentato in Italia e solo da esperti di web marketing.
“Google+ non è solo un altro sito da visitare.
È un nuovo modo di comunicare attraverso tutti i prodotti Google. Se utilizzi
Maps, Gmail, YouTube, la funzione di ricerca o qualsiasi altro prodotto di
Google, Google+ ti aiuta a condividere le cose giuste con le persone giuste”.
Questa definizione di Google mi ha affascinato;
in particolar modo la frase: “è un
nuovo modo di comunicare” e da qui è partito il mio desiderio di approfondire.
In effetti, è’ una sorta di ibrido tra
Facebook e Twitter; consente di seguire qualcuno senza essere seguiti a propria
volta. Come su Twitter, si possono taggare i propri post con un hashtag e,
tramite l’hashtag ,si possono seguire temi ed utenti , conoscendo persone che
hanno gli stessi interessi.
Grazie alle
cerchie che consentono d’inserire utenti, si organizzano i propri contatti e
soprattutto si condividono i contenuti solo con le persone a cui si vuole mostrarli.
Un utente può appartenere a più cerchie e le cerchie stesse possono essere
condivise per aumentare la visibilità. A proposito di condivisione, proprio
qualche mese fa è stato promosso in
rete il giovedì come #circleday .
Ricordate il #followfriday di Twitter? Ecco su
Google+ non si invitano i followers a seguire
un account attivo
ed influente, ma si condividono cerchie tematiche, tipo “esperti italiani di
comunicazione” , “coworking”. Il #circleday ha consentito di ampliare
moltissimo i contatti e di seguire gruppi già ben strutturati. Un’ottima idea!
E’ sempre
possibile commentare e ricondividere i post ed usare il simbolo “+” per taggare le persone o i brand e, cliccando
“+1”, si possono segnalare le preferenze verso uno specifico
contenuto.
Il +1 buttom,
tramite la Social Search, consente di dare maggiore visibilità ai risultati
all’interno della SERP.
Quindi, in
sostanza, perché utilizzare questa
piattaforma?
Perché, come
dicono i veri geek, consente più delle altre di trovare quello che si sta
cercando e di interagire con persone che condividono gli stessi interessi.
Google+
è diventato un vero e proprio luogo di scambio di idee e di professionalità,
grazie anche all'ausilio delle Communities che sono nate a fine 2012. In un giorno soltanto sono state create
communities di ogni tema dal più
geek come “Wordpress Italia” e di settore come“EspressoCoworking “, dedicato al
lavoro e coworking, al più fantasioso “Cani & Gatti”.
Ogni giorno Google
ci sorprende con nuove attività accessibili da Google+: i
video ritrovi (i
cosiddetti hangout) utilizzabili
come spettatori o come organizzatori e partecipanti attivi; gli eventi che si
possono pianificare, invitando pubblicamente od individualmente; le foto con
caricamento istantaneo da poter
condividere; la chat integrata;
Google Play, oltre ovviamente a tutta la sezione Pagine Business e Local
.
Per tutti questi motivi non è possibile
restare insensibili a questa piattaforma , le cui previsioni di sviluppo e
crescita sono sempre più significative.
Secondo voi, avrà
ancora dubbi il mio amico?
Per maggiori informazioni puoi consultare:
Ringrazio personalmente Simonetta Pozzi, autrice di questo post, e appassionato membro del gruppo del Camaleonte, fondato da Massimo Benedetti e molto attivo nel campo del marketing e dei social media.
Ecco una breve (auto)biografia di La Simo, come si è chiamata su Facebook:
Per maggiori informazioni puoi consultare:
- centro assistenza ufficiale di
Google+ in cui puoi trovare suggerimenti e tutorial sull'utilizzo del
prodotto, oltre ad altre risposte alle domande frequenti.
Ecco una breve (auto)biografia di La Simo, come si è chiamata su Facebook:
Esperta di direct marketing da più di 10 anni.
Appassionata del mondo web e social.
Nella sua esperienza lavorativa si è specializzata in campagne politiche ed è interessata allo sviluppo del coworking a livello locale e nazionale.
Nella sua esperienza lavorativa si è specializzata in campagne politiche ed è interessata allo sviluppo del coworking a livello locale e nazionale.
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