Portati a casa un pezzo
del Duomo: affascinante proposta!
Perché il
Duomo di Milano è ben più che il Monumento simbolo del capoluogo lombardo,. (se vuoi saperne di più qualche
dettaglio lo trovi in fondo al post) è un’atmosfera, un messaggio, una
promessa. Per questo stupisce che siano pochi coloro che sono al corrente dell'iniziativa
che è in corso da Ottobre, promossa dalla Veneranda
Fabbrica del Duomo.
Per i suoi
625 anni la Fabbrica ha voluto festeggiare lanciando una grande iniziativa: "Adotta una guglia". E’ «una
campagna di raccolta fondi per la salvaguardia degli elementi architettonici
più fragili del Duomo. Un’iniziativa volta a finanziare i complessi interventi
che ammontano a circa 25 milioni di euro e che consentono alle guglie di essere
messe in sicurezza e svettare, come hanno fatto da molti secoli, nel cielo di
Milano.»
Quindi la sfida e quella di coinvolgere i
milanesi, gli italiani e i cittadini di tutto il mondo nella restaurazione
del monumento più importante di Milano, i cittadini sono chiamati a un atto di
responsabilità popolare e partecipare alla continua creazione del Duomo. La
Veneranda Fabbrica sta cercando di ri-conferire il ruolo di protagonista ai
milanesi, così come lo hanno avuto gli uomini che hanno lavorato anni alla sua
costruzione, durante la sua origine. Il Duomo senza i milanesi non potrebbe
esistere, così come Milano senza il suo Duomo.
Purtroppo,
dicevo qualche riga fa, perché purtroppo mi potreste dire? Una campagna così
bella, così importante per la nostra città, che porta avanti un ideale di tutto
rispetto, cosa mai potrà avere da far sospirare di delusione?
Avete
ragione, ma se andiamo a guardare bene i nodi vengono al pettine. I numeri che
questa campagna ci presenta sono per lo più negativi:
304 è il numero di italiani che, ad oggi, hanno "adottato"
una guglia donando qualche euro, e vi assicuro che non è un dato in salita
costante.
Ridicolo
soprattutto se paragonato ai 23 francesi
e ai 2 argentini che hanno sostenuto questa campagna.
Annoverati
tra i "Grandi Donatori" figura una sola azienda, e così a occhio mi
sento di dire che si tratta dell'azienda che sta seguendo le RP della campagna
(ma di ciò non ho la certezza, è solo un mio modesto parere, potrebbe anche
essere una deduzione errata).
Una campagna
davvero bella sulla carta, ma poi? Cosa succede nella realtà? Perché nessuno la
conosce? Sono una studentessa di Psicologia del Marketing e qualche meccanismo
di questo mondo fatto di comunicazione ho iniziato a capirlo e quello che posso
ipotizzare è che forse la strategia di comunicazione utilizzata non è la più
adeguata, non sono stati sfruttati i vantaggi offerti dalle caratteristiche dei
media utilizzati. Per darvi un'idea vi racconto un po' com’è organizzata questa
campagna.
Esiste una
pagina Facebook
collegata al sito della campagna; il sito è fatto abbastanza
bene e a mio avviso molto coinvolgente: foto di chi dona, si può scegliere che
guglia adottare tra le tante, vengono fornite informazioni specifiche e molto
chiare. Una campagna che cerca di puntare sulle caratteristiche dei nuovi media
mi sembra di poter dire.
Presenta
però, detto in gergo, enormi Epic Fail:
per caso ho scoperto che esisteva anche un video su YouTube
collegato alla campagna. Peccato che quando ho visto per la prima volta il
suddetto video, le visualizzazioni erano più o meno 180. Ora l'ho rivisto di
recente e ho notato che sono cresciute (2.200 circa dal 22 novembre ad oggi) ma
ancora non hanno i numeri che potrebbe avere una campagna che sulla carta
dovrebbe smuovere molte più persone, molti più...click! Viralizzazione fallita!
Altra nota
stonata: i fan della pagina di Facebook sono poco più che 4.000, pochini per la
stessa ragione citata per il video, e mi sembra un numero illogico se
paragonato ai 300 e rotti che hanno donato.
Se ci ragioniamo un po' su, le questioni
penso possano essere tre:
- i milanesi non ritengono importante la questione:
la gente legge, clicca mi piace ma non conclude donando, non è realmente
interessata (mi piace la campagna ma non chiedo ai miei genitori di donare, non
dono io stesso perché ho altro da fare, perché non ritengo che sia una
questione così importante);
- il target sbagliato e il media sbagliato:
la pagina Facebook non aiuta a coinvolgere il target giusto, chi clicca
"mi piace " in realtà non può donare (per esempio è minorenne);
- la comunicazione non efficace:
l'adozione di media potenzialmente virali, come pochi altri possono fare, ma
sacrificati e usati in maniera, mi spiace dirlo, del tutto sbagliata e poco
furba.
La questione
numero uno, tenderei ad escluderla, siamo milanesi, siamo attaccati al Duomo,
gli vogliamo bene. A chi non risuona nella testa "O mia bela
Madunina" passando per le vie del centro quando scorge da lontano
la guglia più alta e la sua Madonna dorata? Quindi, ripongo la mia fiducia nei
milanesi e scarto la prima.
Questione
numero due, anche questa mi puzza di improbabile: sono rimasti in pochi ormai a
non avere il proprio contatto su Facebook, ed esistono pagine per cui diventare
fan rivolte ai target più disparati, non ci credo che non si riesca a colpire
il target adeguato a tale campagna.
Siamo rimasti con un'ultima questione:
comunicazione poco efficace. Ripeto, mi spiace dirlo, ma davvero penso che il problema sia
la comunicazione, un piano davvero sbagliato. Poca viralizzazione, in sordina,
sciapa e per nulla incisiva.
A mio avviso
bisognerebbe bombardare di messaggi i milanesi, farli sentire privilegiati per avere la possibilità, donando anche solo
un euro, di far rinascere la propria città, di dare una mano, di essere uno
dei tanti che ha aiutato il Duomo a riprendere vita. Così come si saranno
sentiti orgogliosi i milanesi che hanno aiutato il Duomo a nascere dal nulla!
Che dire,
siamo davvero irrecuperabili? Beh
intanto io mi sono presa a cuore questa "adozione monumentale" e ve
ne parlo qui, su questo giornale, ne ho parlato su altri blog, spargerò la voce
perché penso che sia davvero una questione importante. E sono sicura che
anche voi, milanesi di nascita o di adozione, rinuncereste col sorriso ad un
caffè e una brioche se sapete che lo avete fatto per ridare vita ad una guglia
malridotta.
Cosa
aspettate milanesi? Adottate una guglia anche voi!! Trasformiamo un epic fail
in un grande successo. Anche all’estero!
Viralizzate, amici viralizzate
P.S. Se
volete spargere la voce anche voi e far alzare i numeri che rappresentano
questa campagna, trovate la Pagina Facebook
“Adotta Una Guglia”, il sito,
e il video su You Tube “Il
Duomo ha bisogno di te”.
Chiara Pugni
Dedicato a
Santa Maria Nascente e situato nell'omonima piazza nel centro della città il Duomo
è, per superficie, la quarta chiesa d'Europa, dopo San Pietro in Vaticano,
Saint Paul's a Londra e la cattedrale di Siviglia. È la chiesa più importante
dell'arcidiocesi di Milano ed è sede della parrocchia di Santa Tecla nel Duomo
di Milano. Così ci informa Wikipedia.
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