venerdì 13 gennaio 2012

Come costruire un piano per il 2012 - What would you do this year?

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Che cosa faremo di diverso nel 2012? Come raggiungeremo i nostri obiettivi nel 2012? Quale sarà la nostra meta per quest’anno?

Sono convinto che dobbiamo porci traguardi, altrimenti diventa impossibile misurare quell’ansia naturale di fare meglio, di crescere, di fare progressi. Secondo Patrick Lencioni, un autore di management che stimo particolarmente e ammiro, l’immisurabilità, cioè l’impossibilità di tenere traccia dei propri progressi, è uno dei tre fattori di un lavoro deprimente, essendo gli altri due l’irrilevanza e l’anonimato.
Dunque, come facciamo a fare un piano per quest’anno?
Io seguirò il semplice e acuto consiglio dello scomparso,  e sinceramente compianto, Eli Goldratt, il cui metodo si basa su tre facili (e sagge e taglienti) domande:

  • Cosa cambiare?
  • In che cosa cambiare?
  • Come facilitare il cambiamento?

In altri termini possiamo dire


Cosa cambiare:
che cosa non mi piace di ciò che ho fatto o dei risultati conseguiti nel 2011? Che cosa non ha funzionato? Perché? Che errori ho commesso? Che cosa non rifarei? Riesco a mettere giù nero su bianco i miei sbagli? Il mio è immediato: fidarsi di persone che non meritavano la mia fiducia e che mi hanno ingannato. Credo che di questi tempi, così difficili, un altro errore comune possa essere quello di fidarsi troppo della propria esperienza. Che è importante, ma non nell’accezione “abbiamo sempre fatto così”. In questi tempi di continui, rapidi e ruvidi cambiamenti, applicare schemi antichi non aiuta. Anzi. Ciò che l’esperienza ci deve insegnare è la capacità di leggere la situazione e reagire (o prevenire) in modo adeguato. Non nel medesimo modo del passato.

In che cosa cambiare:
che cosa voglio ottenere? Quali sono i miei sogni? Come posso trasformare le sconfitte del 2011 in successi? Che cosa voglio diventare. Io ciò che vorrei è essere in grado di costruire un pool di artigiani e piccoli imprenditori che vogliamo realmente crescere vendendo all’estero.

E infine come favorire questo cambiamento: 
come andare da A a B? ce la faccio da solo? Ho bisogno che qualcuno mi aiuti? Chi? In che modo? Perché? Che cosa devo imparare, conquistare, comperare per rendere reale questo cambiamento? Quali sono gli step intermedi per arrivare al risultato finale? Quali gli effetti collaterali che voglio evitare prevenendoli?
Nel mio caso far capire che non si può ottenere di più senza rischiare, per quanto poco, senza investire, senza un piano e con le giuste professionalità accanto, fidandosi (il giusto) reciprocamente per reciprocamente rischiare e vincere.

Se posso aiutare voi nello stendere il piano, sono qui!



English version



What will do differently in 2012? How would you reach your target in 2012? Which will be your target for this new year?
I think we have to set targets, otherwise we cannot measure what we are doing and if we are making progress. And following Patrick Lencioni, a management guru I personally admire and respect, immeasurability is one of the factors leading to a miserable job, the other two being anonymity and irrelevance.
So how can we make a plan for this year?

I will follow the simples and sharpest methodology, the one suggested by late Prof. Goldratt, based on three easy questions. Plain but actually wise and strong:

  1. What to change?
  2. What to change to?
  3. How ease the change?

In other terms:

What to change:
What do you dislike of your 2011 results? What went wrong? Why? Which were the faults you did? What would you never do again? Can you sit down and find out your mistakes? Mine were: a too easy level of trust so I ended up trusting people who didn’t deserve it and fooled me. I believe the most frequent could also be relying too much on one experience: these are toughs times where everything changes and we cannot rely on what we did in the past, we should rely on our capacity to understand what’s happening and act accordingly.

What to change to: 
What I want to achieve? Which are my dreams? How can I turn the 2011 downfalls into success? What I want to become? My desire is to be able to build a pool of Italian companies small ones, craftsmen mostly, ready to improve their turnover and export their fashion items.

And finally how to ease the change: 
what I do it by myself? With the help of whom? How could I go from A to B? what I need to achieve, to learn, to purchase to be ease the change? Which will be the intermediate steps I have to reach to get to the target? Which will be the negative branches I should anticipate?

If I can be of any help in supporting you, just ask your questions!

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