Diretta e acuta,
brillante e concreta: queste le qualità di Alessandra Farabegoli (biografia in
coda all’intervista) che si apprezzano fin dalla prima lettura del suo blog come dei suoi tweet. E
c’è molto da imparare da quello che condivide con i lettori. Target preciso: la
PMI italiana alla quale suggerisce strategie per liberarsi dalle tentazioni di
non cambiare. Perché oggi è necessario cambiare, doveroso: per sopravvivere e
crescere.
Alessandra perché
una PMI deve investire nei social media oggi secondo te?
Perché non farlo
sarebbe come non avere il telefono o decidere di non avere rapporti con
clienti, partner, mercato. I social media stanno diventando una delle modalità con le quali
esprimiamo la nostra socialità, gestiamo relazioni personali e di lavoro,
raccogliamo e diffondiamo le informazioni: starne fuori è come ficcare la testa
sotto la sabbia, facendo finta che il mondo sia ancora fermo al secolo
scorso.
Come scegliere il
canale più adatto?
La scelta del canale è l'ultima di una serie di
considerazioni, che, nei corsi "Digital Update", riassumiamo con
l'acronimo P.O.S.T.: People (interrogati innanzitutto su chi
sono le persone con le quali vuoi dialogare); Objectives (definisci con chiarezza i tuoi obiettivi di business, e
gli obiettivi della tua presenza online); Strategy
(in base alle prime due premesse, delinea una strategia, che comprende
innanzitutto un piano dei contenuti); Tools
(identifica gli strumenti davvero necessari). La scelta dei canali è quindi
l'ultimo passo: non si parte da "devo stare anche su Facebook / Twitter /
<qualunque altro strumento>", ma dalle proprie motivazioni e
dall'identificazione della propria "tribù di appartenenza".
Stai pubblicando
sul tuo blog degli interessantissimi articoli sull'uso di Facebook: ce ne fai
un rapidissimo sunto in una frase per post (nota: le prime parole di ogni
riassunto sono linkate all’articolo originale di Alessandra)?
1) Facebook
è uno dei principali strumenti che dobbiamo conoscere, perché ci consente
una conversazione quasi quotidiana con le persone che ci interessano
2) Facebook
ha le sue regole, e rispettarle ci permette di lavorare meglio: la prima
regola è di non usarlo in modo disonesto, creando finti profili personali
invece di usare la modalità corretta di promozione di un'azienda, cioè la
pagina ufficiale
3) Creare
una pagina è piuttosto semplice: quel che richiede lavoro e impegno è
definire una strategia dei contenuti adatta al mezzo, ma la pubblicazione di
contenuti interessanti e coinvolgenti è l'unica strada per far funzionare
veramente la nostra strategia social
4) Dobbiamo
capire quali sono i contenuti migliori e usare in modo intelligente e
creativo le immagini; avere una personalità, e tirarla fuori, perché le persone
vogliono parlare con altre persone, non con "persone giuridiche" o
uffici stampa
5) Possiamo
distribuire i compiti in base ai ruoli, facendo affidamento soprattutto
sulle risorse interne: esternalizzare la gestione degli spazi social è un po'
come delegare ad altri le nostre amicizie, che senso ha?
6) Facebook
offre diversi strumenti per la pubblicità a pagamento: sono forme di
promozione alla portata anche di piccole e piccolissime imprese, usarli bene
porta grandi vantaggi.
Quali sono gli
errori più comuni che vedi commettere su Facebook?
Creare dei "fake" (i finti profili,
quelli che ti chiedono l'amicizia e sono un bar, o un ristorante, o peggio
ancora un circolo di partito); rigirare
pari pari su Facebook contenuti "freddi", scritti in tono aziendale,
cose che nessuno vorrebbe leggere se potesse fare altro; pubblicare solo post
autopromozionali (se non diamo utilità e visibilità alle altre persone, nessuno
vorrà conversare con noi).
Come integrare una
pagina FB con un blog specifico: ha senso? Che vantaggi porta? Come farlo?
Facebook può dare al nostro blog uno spazio di
visibilità molto efficace: se pubblichiamo contenuti interessanti e sappiamo
come rilanciarli bene attraverso Facebook, vedremo
in breve crescere il numero di visite che ci arrivano da questo canale. Ma
soprattutto dobbiamo far sì che siano anche gli altri a diffondere i nostri
contenuti nelle proprie reti sociali, preparandoli perché siano facilmente
"condivisibili".
Che tipo di
impegno comporta investire nei social: è una cosa che può fare l'imprenditore
nel tempo perso?
Non è tempo perso! Chiedere a chi usa bene i
social "quanto tempo spendi su Facebook" è come chiedergli
"quanto tempo spendi a trattar bene i tuoi clienti", i social non sono "un'altra cosa nella lista da fare"
ma un modo per fare bene il nostro lavoro. I modi cambiano, si adeguano ai
tempi e alla nascita di nuovi strumenti, ma il succo del lavoro
dell'imprenditore è e resta interpretare il suo tempo, trovare servizi e
prodotti che rispondano alle esigenze - espresse o inespresse - del mercato,
fornirli bene e assistere al meglio i suoi clienti. Oggi possiamo farlo - anche
- attraverso i social, e non usarli sarebbe una follia.
Quanto va messo a
budget per una campagna seria che dia risultati? In altre parole non è tutto gratis
o facile: che cosa fare?
No, non è tutto gratis. Il primo investimento
va fatto in formazione: se un imprenditore non ci capisce nulla, cadrà
facilmente preda dei venditori di fumo, e spenderà male i suoi soldi e il suo
tempo. Il secondo investimento va fatto
nella produzione dei contenuti: testi ben scritti, belle immagini, video,
sono la moneta sonante che paghiamo in cambio dell'attenzione: spesso non si è
in grado o non si ha il tempo di "confezionare" nel modo giusto
questi contenuti, e allora vale la pena di investire nel lavoro di
professionisti. Infine, bisogna sapere investire oculatamente nella promozione,
e per farlo è fondamentale saper misurare i risultati delle nostre azioni
online. Per questo, nei miei corsi, insisto sempre sull'importanza della
lettura dei dati, perché online abbiamo finalmente gli strumenti per misurare
il ritorno di gran parte dei nostri investimenti.
Hai scritto un
libro su come sopravvivere allo tsunami di informazioni su Internet: ci dai tre
consigli sintetici?
A) Chiedetevi cosa volete imparare, con chi davvero
vi interessa restare in contatto, quali sono le vostre priorità: solo così
riuscirete a scegliere e filtrare, nel mare magnum delle informazioni, le fonti
che davvero valgono il vostro tempo e la vostra attenzione
B) Datevi un metodo e imparate ad usare alcuni strumenti (semplici,
veloci, intelligenti): se vi lasciate trascinare dallo tsunami, non sarete più
padroni della vostra vita e del vostro tempo
C) Non pensate di dover
leggere tutto, tantomeno in tempo reale: staccate le notifiche e chiudete il
multitasking; fate una cosa alla volta,
quella che davvero è importante, e fate spazio alle idee nuove
Web strategist e appassionata
divulgatrice della cultura della rete, Alessandra
Farabegoli dalla fine degli anni '90 aiuta aziende, enti e professionisti a
usare Internet per fornire un servizio migliore, guadagnare di più e lavorare
meglio. Ha fondato e guidato per otto anni un'importante agenzia web di
Ravenna, la Wafer, e dal 2010 lavora come consulente indipendente,
formatrice e divulgatrice su Internet marketing, web content strategy, social
media strategy. Il suo blog “Alessandra Farabegoli – a common sense
dispenser” offre strumenti concreti per integrare la cultura digitale nella propria
strategia d’impresa. Il suo ebook “Manuale di buonsenso in rete” è stato
scaricato in migliaia di copie. A maggio 2012 ha pubblicato con Apogeo
“Sopravvivere alle informazioni su Internet – Rimedi all’information overload”.
Insieme a Gianluca Diegoli propone corsi di formazione sulle strategie
digitali, sotto forma di seminari teorico-pratici ad alto tasso di concretezza:
i Digital Update.
La si trova online sul suo blog www.alessandrafarabegoli.it
e, ancor più spesso, su Twitter (@alebegoli);
programmi e date dei corsi su www.digitalupdate.it.
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