"Selling in a Crisis"
Interview with Randall Murphy: english text first, to get the italian version scroll downLa versione italiana è qui sotto: scorrere per trovare il testo in italiano
You can sometimes be so
lucky in life to meet someone you can call a master – someone who inspires you
and whose teachings, though that would not be the term he would use to describe
what he proposes, are so attractive and powerful that they start becoming an
inner part of you – a foundation for your belief and values.
A long time ago I had the
chance to meet Randall Murphy, CEO and founder of Acclivus, a training firm
based in Dallas, Texas, and apparently the only American consulting company
with a Latin brand, which tells a lot about Randall’s culture. The brand could
be translated as “moving to the top” or “to the highest” since Acclivus—literally
meaning “ascent”—is the opposite of Declivius which means descent.
I have always looked at the
Acclivus approach as a brilliant one, deeply rooted in a clear and profound
understanding of the human being. And I have learned a lot from what I studied working
with Acclivus in Italy as a local partner.
I, therefore, welcomed the chance to interview Randall
and to talk about the change that the recent and long-lasting crisis brought to
the sales profession. And I’m
happy to share with you his wise answers.
Paolo: We are still living inside a terrible
crisis that has changed almost everything we knew about doing business. How
does this new situation affect the ways of selling?
Randall: One of the factors
that is changing the ways of selling could be discontinuity. In his “Age
of Unreason” Charles Handy talks about the discontinuous change, which to
me means an irregular and unpredictable change. If this was true in 1989 when
Handy wrote his book, it’s more true these days. We cannot project in usual
terms, and selling becomes even more difficult than before. It does not matter
at which level the salesperson is selling; the organization itself is changing in
an erratic way.
In
situations like these, it can be easy to feel defeated and thus regret and moan
and be disheartened. The solution then is to work hard and to sell smart.
Resilience, patience and performance can be the keys to being smarter than your
competition. What does this mean practically? You have to stay in a much closer
dialogue with a lot more people in the organization you’re calling on; and the hard
and deep work of developing insight is required to get beyond the obvious so as
to be a resource to the client. That’s the basis for the 3x3® approach, an Acclivus registered
trademark we introduced a long time ago. It means connecting with at least
three people, one for each of the three different levels of the company—the executive
level, the managerial level, and the individual contributor level. It requires ongoing
discussions considering three different agendas, as well as more frequent
dialogue to qualify the opportunity and to understand how to serve the client. With
this insight and relevance, the salesperson can be the creator of circumstances
instead of a victim of circumstances.
Paolo:
You once said "we
have to move from transaction-based relationships to relationship-based
transactions." Is this still true nowadays?
Randall: Even more so! We are in
the age of internet sales and phone center selling. By just providing prices,
features and facts, you are not creating value for your client and therefore
you can become easily replaceable by a competitor or even a machine! You need
to hold the relationship in your hand, and create trust, build value, and convey
integrity so that, in the end, you can be such a resource for your client that it
would be very difficult for competitors to replace you. Because it’s much more
than just a business. To be a strategic advisor for your clients, your number
one job is to build a strong, long-lasting relationship, not just superficial
rapport, that leads to optimal results and profitable revenue for you and your
client.
Paolo:
Is the sales rep’s
reputation relevant to advancing the sale?
Randall: It’s a vital point!
It’s an ongoing process to earn the right to learn more, to get more insight,
and then to provide more value to the company. It’s not uncommon for the sales
rep to know much more about the real organizational issues than any one
individual from that client organization.
Paolo:
What about the price
war? It seems, here in Europe and especially Italy at least, that price is the
driving factor for any decision. How can we overcome that?
Randall: It’s important to
differentiate your solution or offering to overcome resistance on price. I’m
not saying it’s easy; I’m saying that if you stay focused on prices and you do
not try to change the focus to value, you will be fighting, at every single order, against the
competition quoting a cent less than you. You need to know what is important
for the client and what can affect the bottom line; whether it’s delivery time,
availability, sales advice, marketing consultation, training, advertising,
promotion, quality or anything else. The salesperson should become part of the client
team, due to the insight he developed, the trust he won, and ultimately,
because of the value he brings to the client organization.
Parlando con Randall Versione italiana
Capita delle volte di avere una tale fortuna di
incontrare qualcuno che puoi chiamare maestro, qualcuno che ti sa ispirare e i
cui insegnamenti, sebbene non è questo il nome con cui lui chiamerebbe ciò che
propone, sono così potenti e attraenti da diventare una parte di te, una sorta
di fondamento per ciò in cui credi e ritieni un valore.
Diversi anni fa ho avuto questa fortuna e ho incontrato Randall Murphy, CEO e fondatore di Acclivus, una società di formazione per la vendita che si trova a Dallas, in Texas e probabilmente l’unica società americana con un nome latino il che la dice lunga sulla sua cultura. Il brand è una indicazione a puntare altro, a scalare la montagna, essendo Acclivus il contrario del latino Declivius che appunto indica discesa.
Ho sempre considerato l’approccio di Acclivus
estremamente sagace e brillante, proprio perché radicato nella comprensione
profonda e chiara di che cosa sia la persona umana. E personalmente ho imparato
molto da ciò che ho studiato lavorando con Acclivus e Randall come partner
italiano.
Questa è la ragione per cui, avendone avuto la
possibilità, sono stato ben felice di intervistare Randall e condividere con
voi un po’ della sua esperienza e saggezza.
Randall, viviamo ancora immersi in una feroce crisi che
ha cambiato praticamente tutto ciò che sapevano del modo di fare affari. Come
questo cambiamento ha modificato il modo di vendere?
Uno
dei fattori che sta modificando il modo di vendere può essere definito
discontinuità. Nel suo “Age of Unreason” Charles Handy parla appunto dei
cambiamenti discontinui, che per me significano rivoluzioni con risultati fuori
dalla norma e assolutamente non prevedibili. Se quest era vero nel 1989 quando
Handy scrisse il suo libro, è ancora più vero oggi. Non siamo più in grado di
fare previsioni usando il metro del passato, e vendere è diventato molto più
difficile che nel recente passato. Non importa a quale livello dell’organizzazione
il venditore stia proponendo le proprie soluzioni perché le stesse
organizzazioni stanno cambiando in modo erratico e improvviso.
In
situazioni come queste può essere facile sentirsi sconfitti e finire per
lamentarsi e perdere coraggio e fiducia. La soluzione? Lavorare sodo e vendere in
modo più furbo. Come? Innanzitutto mostrando resilienza –vale a dire capacità
di resistere allo stress- pazienza e facendo leva su prestazioni sempre più
efficaci. Queste sono le chiavi per battere la concorrenza e vendere in modo
più… furbo. Che cosa vuol dire in pratica? Devi stare molto più vicino a molte
più persone nell’organizzazione del cliente: il lavoro profondo consiste nello
sviluppare una sempre maggiore “insight” per andare oltre l’ovvio ed essere una
vera risorsa per il cliente. È la base di quello che in Acclivus chiamiamo
l’approccio 3x3®, un metodo registrato che introducemmo molti anni fa.
Significa entrare in contatto con almeno tre persone in tre differenti livelli
del cliente: il livello esecutivo, dove vengono pianificate le strategie e
prese le decisioni; il livello manageriale, quello dello snodo e della tattica,
e infine quello operativo dove le strategie diventano azione concreta e
quotidiana. Questo approccio richiede di portare avanti in contemporanea tre
differenti conversazioni, avere tre diversi obiettivi e poter così mettere
insieme i diversi punti di vista e informazioni raccolte per poter dare
spessore all’opportunità e comprendere come dare un migliore servizio al
cliente. Con questa “insight” e rilevanza il venditore può realmente generare
le nuove circostanze positive invece che essere loro vittima.
Una volta lei disse “dobbiamo passare da relazioni che
sorgono su transazioni commerciali a affari conclusi all’interno di relazioni
interpersonali forti”: è ancora vero oggi questo suo suggerimento?
Anche
di più! Siamo nell’era delle vendite via internet e dei call center. Non è però
questa la strada per creare valore, basandoci solo su prezzo, caratteristiche e
istruzioni. Così si diviene facilmente sostituibile da qualunque concorrente
–persino da una macchina- proprio perché non siamo una risorsa per il cliente. Dobbiamo
tenere la relazione stretta in mano e generare fiducia, costruire valore reale,
con integrità e impegno, così che finiamo per essere una tale risorsa per il
cliente da essere molto difficilmente rimpiazzabili da un concorrente. Non è
solo un affare quello che è in gioco, ma il successo di due aziende: per essere
un consulente strategico per il cliente innanzitutto devi costruire una
relazione forte e a lungo termine, non solo una conoscenza superficiale perché
devi puntare a ottenere risultati significativi e margini interessanti per la
tua e la sua azienda.
È un
punto chiave! L’acquisizione del diritto ad apprendere sempre di più del e dal
cliente, a ottenere più insight e quindi a fornire maggiore valore al cliente,
è senza dubbio un processo continuo. E la reputazione del venditore è quello
che rende più agevole quando anche solo possibile questo processo. Non è
infrequente che alla fine sia il venditore a saperne di più sulla situazione
del cliente che non il cliente stesso.
Che cosa mi dice della guerra dei prezzi? Qui in Europa,
o per lo meno in Italia, sembra che il prezzo sia il fattore determinante in
ogni decisione di acquisto o investimento. Come superare questo ostacolo?
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