giovedì 27 dicembre 2012

Marketing delle scuole: l'importanza degli slogan




Fiera per la giornata mondiale della famiglia: da qui inizia un nuovo percorso nello sviluppo della reputazione delle scuole Faes, strategia di cui abbiamo raccontato la genesi in questi precedenti post:

-       primo: come impostare il marketing per il cliente nel mondo social ad alto valore intrinseco come quello di una scuola,
-       secondo: qual è il messaggio da trasmettere  valorizzando il vantaggio competitivo e quali siano mercato e segmentazione da utilizzare,
-       terzo: come sfruttare la ricerca della fondazione Agnelli per lavorare sulla brand reputation delle scuole.

Dunque, in occasione del convegno connesso all’evento, presso Fiera Milano City viene allestita una micro-fiera con stand di associazioni, case editrici, movimenti, scuole. L’occasione non è di sicuro quella per promuoversi, quanto quella per mettere alla prova la strategia di marketing e potenziare gli strumenti a disposizione.
È il momento per coniare i primi slogan, che devono essere forti e di impatto. E provare ad usare la multimedialità in modo creativo per uscire dallo stand e far parlare a scuola della scuola. Perché da un certo punto di vista il primo mercato da conquistare è quello.. captive, quello interno. 
Rafforzare il senso di appartenenza, dare coraggio, far alzare la testa conta come aver aperto un mercato nuovo.
Così creiamo le magliette che riportano codici QR che rimandano ad alcune pagine web specifiche. Chiaro che nessuno li scannerizzerà in fiera, ma a me importa che le fotografie escano sul blog, che se ne parli a scuola, che ai ragazzi venga voglia di indossarle.

E lanciamo i primi slogan:

Noi della Monfortesiamo femministe (perché ci importa delle donne)

Noi dell’Argonne siaribelli (perché vogliamo andare controcorrente)

Si poteva fare di meglio? Sicuramente sì, si tratta però di iniziare ad osare, uscire dagli schemi classici e percorrere strade che senza negare i valori, parlino un linguaggio nuovo.
Lo stand è andato deserto, ma il percorso è stato aperto: la rete ha iniziato a notare una presenza nuova, a scuola si è parlato di questo e quando è arrivato il momento di organizzare l’Open day il terreno era pronto per usare nuove modalità accanto a quelle tradizionali.

Che cosa è un Open day per una scuola? Una enorme occasione per mettere in vetrina le proprie differenze e per farsi conoscere. Per superare le diffidenze ed essere presa in esame come possibile opzione. E soprattutto per mostrare a chi già frequenta la scuola che possono essere orgogliosi del loro istituto e sentirsi fieri di appartenere a questo mondo.
Va dunque preparato con grande cura per capire che cosa e come comunicare e come essere pronti per non sprecare la chance di lasciare il segno.
Stiamo per entrare nel backstage di un Open Day, per capire come queste tre ore di evento richiedano settimane di lavoro e tante persone di buona volontà. E come anche una vetrina come questa possa diventare una opportunità per capire come si possano usare strategie di (web)marketing applicabili in altri contesti.
Quello che abbiamo fatto vediamo nella prossima puntata. 

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