mercoledì 14 novembre 2012

Il marketing dell'oratorio: la strategia migliore



Ho conosciuto Massimo Benedetti  per uno di quei casi che non capitano per caso. Chissà se diventeremo mai in futuro una puntata del programma "Destini incrociati" su Radio24, di certo c'è che quando la passione comune diventa anche occasione di lavoro comune, qualche cosa di speciale ci deve essere. Massimo mi ha insegnato molto, di persona e con il suo delicato e aggressivo (due aggettivi che nel suo caso si coniugano bene insieme) blog dove discetta con professionalità e profondità di marketing, pubbliche relazioni e comunicazione.
Massimo, che vede nella foto qui sopra con me e qui sotto appunto negli anni dell'oratorio di cui parla, mi ha regalato questo post che diventerà oggetto di discussione sulla sua pagina Facebook.
Lascio a lui la parola! Buona lettura.

La passione per la comunicazione arriva dalla mia lontana esperienza come animatore dai salesiani. Sono cresciuto a “pane e vita di Don Bosco” e quello che più mi ha colpito è il suo Metodo Preventivo. In cosa consiste? Semplice: presenza costante in mezzo ai giovani. 
La parola presenza non vuol dire ronzare tra i ragazzi come una guardia e nemmeno osservarli passivamente da una posizione privilegiata, ma “incontrare” i loro interessi e le loro passioni.


Ecco a questo punto dovrebbe accendersi in voi una lampadina che vi faccia esclamare:”ma dai?! Proprio quello che devo fare con i miei clienti!”. Se non è successo leggetevi qualche post di Paolo, forse la lampadina si è solo un po’ svitata.


Come si può fare quindi per garantire presenza efficace presso i propri clienti? Per fare in modo che vi pensino tutti i giorni (o quasi) senza essere invasivi, spammatori o altro? Condivido alcune riflessioni...
Interesse al particolare con lo sguardo generale. Proprio come in un cortile di una scuola il buon educatore chiacchiera e presta attenzione al singolo interlocutore ma gli occhi sono anche sul resto dei ragazzi



Fare domande. Non si tratta di curiosità ma di interesse per le storie che i nostri clienti, prospect o altro ci vogliono raccontare. 

Fare i regali giusti. Condividere contenuti che li interessano, più sono focalizzati sulle loro passioni e più saranno graditi. Immaginate quanto saranno contenti se la loro passione coincide con il loro lavoro!
Professionalità. Essere attenti e delicati per il singolo cliente non è “lecchinare” o “elemosinare”, semplicemente dimostrare che anche lui è nei vostri pensieri, interventi giusti e al momento giusto.
Cosa ne pensate? Allunghiamo la lista?

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