lunedì 18 novembre 2013

Presentare il risultato della propria area senza far dormire il pubblico (e fargli perdere tempo)




Partecipo ad un incontro internazionale di una azienda multinazionale. I diversi responsabili dei paesi e dei mercati raccontano come è andato l’anno nella loro zona di competenza.
Si fatica a stare svegli. Qualcuno legge le slide, che sono fitte e si vedono poco. Qualcuno non lesina su effetti speciali.
Nessuno va al dunque del problema.
Finito la cavalcata attraverso il mondo, ti resta un forte dubbio. A che cosa è servito?
Qual è lo scopo di questa esibizione?
Fare la ruota o lavorare insieme?
Sembrerebbe il primo, perché non c’è nessuno che non abbia gonfiato le piume. Anche chi ha segnalato risultati in calando si è giustificato parlando del mercato, della concorrenza, delle circostante, della crisi, della legislazione.
E spesso chi ha esposto numeri in bello spolvero ha omesso di dire che però i margini erano in perdita o che il mercato è cresciuto molto di più.
Risultato? Forse molta autostima, qualche spigolatura, tanti sorrisi e poco costrutto.
Dovete presentare come è andata la vostra zona?

Ecco qualche consiglio:

prima ancora di parlare di numeri raccontate questo

a) gli obiettivi che vi eravate posti
b) le sfide che avete dovuto affrontare per raggiungerli
c) il principale problema da superare
d) come lo avete risolto
e) quali sono i risultati che avete realmente raggiunto
f) quali i vantaggi che ne derivano
g) che cosa ho imparato da tutto questo

Non avete delle belle esperienze da raccontare? Allora ecco cosa fare

a) i risultati attesi
b) i risultati raggiunti
c) perché non ce l’avete fatta
d) quali sono gli ostacoli che vi hanno fatto deragliare
e) come pensate di affrontarli
f) le soluzioni e il piano d’azione che avete pensato per il prossimo anno
g) che cosa ho imparato da tutto questo


E l’incontro cambia di colore e di efficacia.

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